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«Il mio motto? Il secondo è il primo dei perdenti»
Prima di diventare un preparatore, è stato per due anni atleta nelle Fiamme Gialle. E quest’anno festeggia i trent’anni di attività in qualità di tecnico di atletica leggera. Basket e atletica, il binomio della sua vita. Nella bacheca dei ricordi più belli di Claudio Mazzaufo, figurano il doppio salto della Teramo Basket (dalla serie B2 alla serie A1) conseguito con la società guidata da Carlo Antonetti nel 2003 e la vittoria di Andrew Howe ai campionati Europei di Goteborg nel 2006. Risultati che, senza la sua determinazione e le sue capacità, forse non si sarebbero ottenuti. Ma per raccogliere l’infinito curriculum del prof Mazzaufo, ci vorrebbe un libro intero. Una breve navigazione su Internet vi leverà la curiosità. Noi abbiamo voluto scoprire l’uomo. Eccone un breve ma sincero ritratto.
Il teramano che allena i super campioni del basket
Conosco Giustino Danesi de Luca da quando eravamo al liceo. E lo ammiro per la sua ironia, la sua intelligenza e il carattere estroverso. All’epoca, però, ero molto più impressionato dalla grazia e dalla potenza con cui, nelle gare dei 110 ostacoli, superava le barriere. Giustino Danesi non è molto alto. E aveva (e ha) una muscolatura possente che, forse, poco si adattava alla sua specialità. Eppure, da ostacolista, sprigionava l’eleganza e la forza di un giaguaro. Una saetta micidiale, precisa e velocissima. Da molti anni sono più abituato a vederlo impegnato ai bordi del parquet con la sua Armani Milano. La forza. Il suo pallino.
Chionchio, l’handball e quell’occasione sprecata
Qualche anno fa, a Milano, davanti a una gigantesca cotoletta, un collega mi disse: «Ah, sei di Teramo… Che fa ora il grande Chionchio?». Non sapevo rispondere e mi vergognai un po’. Non mi sono mai occupato molto di sport (basket a parte) e conoscevo solo di nome Franco Chionchio. Colpa mia. I giornalisti dovrebbero sapere tutto o quasi della propria città, osservarla in ogni sua espressione e conoscerne la storia. Nascosi l’umiliazione dietro l’orgoglio per il fatto che lui, Chionchio, avesse portato il nome di Teramo molto al di fuori dei confini regionali. Il collega, che allora dirigeva la redazione milanese di La7, mi parlò della sua ammirazione per l’ex capitano (e futuro allenatore) della Nazionale italiana di pallamano. È trascorso un po’ di tempo, credo di dovere questa intervista all’uomo e, forse, anche al giocatore.
La regina dei pattini che ha fatto sognare l’Italia
Il suo sorriso e la sua ironia nascondono una tenacia e una capacità di autocontrollo che in pochi, nella storia dello sport, hanno saputo dimostrare. Lei, Raffaella Del Vinaccio, la pluricampionessa del mondo di pattinaggio artistico su rotelle che ha regalato all’Abruzzo e all’Italia, tra gli anni Ottanta e i Novanta, i massimi riconoscimenti assegnati a questa disciplina (l’ideale erede oggi è Debora Sbei, anche lei abruzzese), aveva forse questo di spettacolare: in gara non perdeva mai il controllo. Provate a cercare qualche video delle sue esibizioni e vi accorgerete, anche con occhi inesperti, che “Raffa” (così la chiamavano tutti) era assolutamente perfetta. Questione di allenamento, dice lei. Questione di talento, diciamo noi, e di una forza straordinaria che ha portato una ragazza teramana a strappare agli americani il dominio prima incontrastato nella specialità.
Il medico che di notte porta a spasso i pazienti
All’inizio erano pochi, appena sedici. In un paio di mesi, grazie al passaparola, sono diventati ottanta e forse anche qualcuno in più. Un gruppo numeroso, che non passa inosservato e suscita la curiosità degli automobilisti che lo incrociano. A Teramo i “camminatori notturni”, come vengono chiamati, sono nati per iniziativa di un medico di base, Piero Sinigaglia, che fa la professione da circa trent’anni e ha l’ambulatorio al centro della città. Sinigaglia, stanco di prescrivere solo farmaci, ha deciso di curare i pazienti facendo sport con loro. E così da alcuni mesi, il lunedì e il giovedì, alle ore 21 (il 25 luglio l’ultimo appuntamento prima della pausa estiva), aspetta sotto lo studio i propri assistiti e quanti tra amici e conoscenti vogliano aderire alle passeggiate notturne. Cinque chilometri a passo sostenuto lungo un percorso ad anello. E chi vuole, può fare il bis. I benefici devono essere tanti, se è vero che il gruppo continua a crescere a vista d’occhio. L’età media non conta, nel gruppo ci sono ragazzi di tredici anni e ultrasettantenni.
Un torneo speciale in memoria di Bruno
Mancano solo due giorni alla palla a due che aprirà ufficialmente il “Trofeo Città di Teramo” – “Memorial Bruno Ballone”, torneo di pallacanestro intitolato alla memoria del compianto Bruno Ballone, figlio di Agostino, presidente della Baltour di cui lui stesso era consigliere di amministrazione, prematuramente scomparso nell’ottobre di due anni fa.
Al torneo che si svolgerà nelle giornate di sabato 29 e domenica 30, presso il PalaScapriano, prenderanno parte quattro squadre di C1 e C2 che si sfideranno in due gare di semifinale. La prima alle ore 19 di sabato vedrà affrontarsi Campli contro Vasto mentre la seconda, vedrà di fronte il Penta Teramo e la Globo Giulianova in quello che sarà l’esordio ufficiale di Simone Stirpe come head-coach del Penta Teramo. Il giorno dopo, domenica 30, le due finali: alle ore 18 quella valida per il terzo e quarto posto e alle 20 quella che decreterà la squadra che si porterà a casa il “Trofeo Città di Teramo” – “Memorial Bruno Ballone”.
Mare accessibile, ecco la prima barca per tutti
Lunedì, al Porto di Ortona (Chieti) si è svolta la presentazione ufficiale de “Le ali di Simmy”: primo natante accessibile che permetterà a tutti di visitare la Costa dei Trabocchi via mare.
Si tratta di una barca da 14 posti che non ha barriere architettoniche e, per questo, capace di accogliere ogni categoria di turista, anche famiglie con passeggini, donne in stato di gravidanza, disabili, persone anziane e chi, per i più svariati motivi, ha problemi di deambulazione.
«Il nome di questa nostra imbarcazione – ha dichiarato Giancarlo Di Salvatore, segretario dell’ASD “Costa dei Trabocchi” – è dedicato a Simona Petaccia, presidente della onlus Diritti Diretti che da anni si batte affinché si capisca l’importanza etica ed economica del “Turismo per tutti” in Abruzzo».
Giochi, Abruzzo e doping. La gaffe che non t’aspetti
Gli occhi luminosi e spalancati per la felicità. Il grido, impossibile da trattenere, che trasforma il volto in una maschera di gioia e fierezza. E, sotto la foto, l’eloquente scritta “Amiamo le grandi sfide”. Lo slogan scelto da uno dei fornitori ufficiali della “Casa Italia” del Coni alle Olimpiadi di Londra, l’azienda abruzzese Farnese Vini, è accattivante ma fa a cazzotti con l’immagine-simbolo a cui è accostato: è quella dell’ex campionessa americana Marion Jones, travolta dallo scandalo doping cinque anni fa e invitata a restituire le medaglie vinte.
Così una campagna costruita per rafforzare il successo di un pluripremiato vino rosso che si chiama ”Edizione Cinque Autoctoni”, come le cinque medaglie conquistate nel Duemila a Sidney dalla Jones, si è tramutata per qualche giorno in una colossale gaffe.
Il vescovo che guida i motoraduni per beneficenza
Centinaia di motociclisti da varie parti d’Italia arriveranno domani (domenica 29 luglio 2012) al santuario di San Gabriele per la festa del motociclista, nel segno della solidarietà per il Borneo (Indonesia). E in testa a tutti, in sella a una potente Yamaha Superteneré 1200 cc., ci sarà il vescovo passionista Giulio Mencuccini, 66 anni, originario di Fossacesia (Chieti), missionario in Indonesia da oltre trent’anni e responsabile della diocesi di Sanggau (Borneo occidentale).
Per il vescovo andare in moto non è una novità, dato che per lui, che vive tra le foreste del Borneo, la moto è il mezzo di trasporto normale per annunciare il vangelo. Scopo del raduno è anche quello di raccogliere i fondi per costruire un asilo polivalente nella sua diocesi.
Coppa Interamnia, da 40 anni verso un nuovo mondo
Quaranta sindaci provenienti da tutto il mondo, chiamati a raccogliere le istanze che tanti bambini, da ogni angolo dei cinque continenti, hanno lanciato attraverso i loro elaborati, selezionati nell’ambito del concorso “Il Leader di domani”.
L’Interamnia World Cup continua a farsi promotrice di quella cultura della pace e della solidarietà che da 40 anni la caratterizza. Perché lo sport è competizione, ma anche unione. E la Coppa lo ha sempre dimostrato. Ecco, quindi che, rappresentanti di Paesi come l’Iraq, l’Iran, la Palestina, l’Afghanistan, la Libia, si ritroveranno tutti insieme per realizzare un progetto ambizioso, finalizzato alla costruzione di un “mondo nuovo”. “La Carta di Teramo: i Sindaci Leader di un Mondo Nuovo” è appunto il titolo del workshop che, nei giorni della Coppa, vedrà il coinvolgimento dei 40 sindaci aderenti al progetto, provenienti da altrettante nazioni del mondo.