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Pietracamela libera dall’incubo del masso
Pietracamela è libera dall’incubo del masso (come si può guardare nel VIDEO e nella FOTOSEQUENZA). In anticipo rispetto al programma predisposto in Prefettura, intorno alle 13,30 il borgo alle pendici del Gran Sasso ha assistito al gran botto, annunciato da alcuni squilli di tromba. E, nel giro di qualche minuto, senza danni a cose o persone, l’operazione di eliminazione del gigantesco agglomerato roccioso alto come un edificio di sei piani (di circa 1.000 metri cubi il suo volume) é stata completata. Utilizzati circa 450 chili di esplosivo e una serie di micro cariche che hanno reso possibile, contemporaneamente, sia il distacco sia la frantumazione del blocco roccioso situato in equilibrio precario a Capo Le Vene, l’area sovrastante l’abitato del paese già interessata da un’enorme frana il 18 marzo 2011.
Un masso gigante sul paese. Scatta l’evacuazione
Ancora un paio di giorni e Pietracamela, caratteristico borgo alle pendici del Gran Sasso, sarà libera dall’incubo del masso. Un blocco roccioso di oltre mille metri cubi (equivalente a un palazzo di sei piani) incastonato nella parete di Capo Le Vene, a duecento metri di distanza in linea d’aria dalla piazzetta centrale del paese. Lo spettacolare intervento di rimozione è previsto mercoledì pomeriggio. Per l’occasione il borgo, che conta 298 residenti (ma solo sulla carta, in realtà sono molti di meno in questo periodo), dovrà essere parzialmente evacuato. Le famiglie che abitano a meno di 200 metri dal punto dell’esplosione dovranno lasciare le loro case. Divieto di uscire, invece, per chi si trova nella fascia compresa tra 200 e 400 metri. Nelle prossime ore si saprà qualcosa di più circa l’effettiva estensione dell’area di sgombero.
Caduta massi a Pietracamela, il sindaco: «Aiutateci»
Vivere con l’incubo del masso. Vivere sotto il masso in bilico. Non deve essere facile per i “pretaroli”, i pochi residenti effettivi nel comune di Pietracamela, uno dei “borghi più belli d’Italia”, essere ostaggio del rischio idrogeologico. Rischio che attanaglia il paese da sempre, è vero, ma che ha punte di criticità (e paura) solo da pochi mesi.
Dopo il terremoto del 6 aprile 2009, che in parte ha danneggiato gravemente questo affascinante comune ai piedi del Gran Sasso (si trova a pochi chilometri dalle piste da sci dei Prati di Tivo), la situazione è peggiorata: due mesi fa è crollato un intero costone di roccia del volume di 10mila metri cubi dalla parete di Capo Le Vene, che sovrasta l’abitato insieme al caratteristico masso da cui Pietracamela prende con ogni probabilità il nome.
Le alte vie dell’alpinista D’Angelo
Da dodici anni non fa più salite, ma le ha ripercorse tutte nel suo libro autobiografico Le alte vie di una vita (Verdone Editore), uscito in questi giorni. Si tratta dell’ultima «scalata» dell’aquilotto del Gran Sasso e guida alpina emerita, Lino D’Angelo.
Classe 1921, Lino, monumento vivente dell’alpinismo italiano e memoria storica delle genti del Gran Sasso, ad 88 anni suonati si è rimesso in gioco e ha iniziato a buttar giù la sua avventurosa vita sulle «alte vie» delle diverse vette che ha scalato in oltre sessant’anni di alpinismo.