Un milione per 13 interinali, le spese folli della TeAm
Mentre noi poveri mortali ci ingegniamo (o ci ingegnavamo) per portare avanti le nostre misere vite al ritmo della crisi, c’è (o c’era) chi, senza preoccuparsi delle conseguenze, punta (o puntava) dritto al risultato. Quale?
Senza avvertire la necessita di rimestare nel torbido calderone di un leit motiv così caro ai colleghi in questi tempi, ovvero la nostra cara immondizia, vale la pena di segnalare alcune spese folli della Teramo Ambiente Spa (TeAm), la società partecipata dal Comune di Teramo che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in questo e in altri comuni della provincia.
Dati che ci vengono segnalati e che, parendoci un’enormità, noi vi ri-segnaliamo.
Bilancio alla mano, nel 2012 la Teramo Ambiente ha speso per 13 lavoratori interinali un milione 138 mila euro, una media di 87 mila euro a persona.
A questo punto ci si chiede: la TeAm ha speso questa folle cifra per avere 13 dirigenti?
La risposta è no: non si tratta infatti di dirigenti, per i quali le spese sono conteggiate a parte (andate a guardare i bilanci, sono pubblici!). Bene, allora si tratta sicuramente di lavoratori con una specializzazione talmente elevata da non riuscire a reperire sul mercato, attraverso le ordinarie vie di reclutamento, professionalità simili. Questo giustificherebbe in parte l’enormità dell’esborso. Neanche. Perché, a dimostrazione del fatto che l’anno prima si era un po’ esagerato, nel 2013 la spesa per 12 lavoratori interinali (quindi uno in meno rispetto al 2012) risulta dimezzata anche se sempre molto elevata (528 mila euro, una media di 44 mila euro a persona).
Mentre l’odiosa e odiata tariffa per i rifiuti continua a lievitare, forse anche a causa di queste spese, la Teramo Ambiente è oggetto di un duro scontro politico e di contestazioni che arrivano da ogni parte. Il presidente, che appena nominato si era astenuto dal votare la nuova pianta organica, si è dimesso denunciando “la condizione di minoranza nella quale sono stato relegato” nell’evidente tentativo di cambiare le cose.
Forse è il caso di cambiare le cose? Sindaco, lei che ne pensa?
Nicola Catenaro