Archivio per Febbraio 2012
L’arte di Bruno, fabbro inventore
Ha compiuto 90 anni Bruno Di Donatantonio, ma certamente non li dimostra. Sarà quel paio di occhiali da sole dietro i quali nasconde il suo sguardo o sarà tutto merito della sua intensa vita? Bruno non è un artista, né un poeta, né tanto meno un inventore, ma semplicemente un fabbro, come si definisce lui stesso, che ha saputo trasformare il suo mestiere in un’arte inventiva poliedrica.
Bruno, com’è iniziata la tua “arte inventiva”?
«Ero il secondo di cinque fratelli e così fin da bambino frequentavo la bottega di papà Gaetano qui a Montorio al Vomano (Teramlo), dove ho imparato i primi rudimenti del mestiere di fabbro. Nel 1932, terminata l’allora scuola dell’obbligo, l’elementare, iniziai a lavorare stabilmente nella bottega paterna come apprendista. Nel tempo libero iniziai a dipingere ispirandomi alla mia Montorio o alla Bibbia».
«Guai a chi tocca il santo», fedeli contro il vescovo
«Dio ce l’ha dato, guai ora a chi lo tocca». Con queste parole, a tratti urlate con rabbia, un gruppo di fedeli, perlopiù donne anziane, ha bloccato la cerimonia religiosa con cui il vescovo di Sulmona, Angelo Spina, avrebbe dovuto prelevare la statua con le reliquie di san Pelino, patrono della locale diocesi, per trasferirle in un santuario di Durazzo, in Albania, luogo di nascita del santo. Non avendo ottenuto ciò che volevano, dopo essersi radunati questa mattina all’esterno della chiesa, il gruppo di fedeli è entrato dentro mentre il vescovo stava pregando e, di fatto, l’ha costretto a sospendere la liturgia.
Lacrime, disperazione e rabbia sono durate quasi un paio d’ore. Alla fine, dopo un breve colloquio, monsignor Spina ha deciso di rinunciare, almeno per il momento. «Visto che c’è bisogno anche di calma e serenità – ha detto – è bene forse per il momento, ma solo per il momento, sospendere».
Nasce la Coppa Interamnia “africana”
Un inno all’unità e alla pace nel mondo e un momento importante per la promozione della pallamano sono l’eredità che il team keniano, che lo scorso anno ha partecipato all’Interamnia World Cup, ha riportato in patria e che ora diventa un modello da emulare e diffondere. In occasione del quarantennale della manifestazione teramana, infatti, nasce l’Interamnia World Cup Kenia Edition, “per promuovere la pace e creare uno spirito di unità e solidarietà nel nostro paese – si legge in una nota dei dirigenti della squadra africana – che è stato fronte di scontri tribali”.
Il torneo, a cui sono state invitate circa 50 scuole del Kericho County, nelle categorie Under 20 e Under 13, vuole assumere un ruolo decisivo anche per lo sviluppo dello sport e dell’handball in una terra così martoriata da conflitti e servirà a selezionare i giocatori che parteciperanno alla 40^ Edizione del torneo teramano.
I cittadini chiamano, i volontari rispondono
Il cuore oltre l’ostacolo riesce a gettarlo solo chi ha cuore da vendere. Solo chi, come i tanti volontari impegnati nell’eccezionale emergenza maltempo della scorsa settimana, ha affiancato (quasi 24 ore su 24) forze dell’ordine, vigili del fuoco e operatori del soccorso e dell’assistenza sanitaria nell’aiuto all’Abruzzo piegato da ghiaccio e neve.
«Il maltempo – ci ha spiegato Alfredo Andreoli, responsabile del Procivol, il coordinamento della Protezione civile in provincia di Teramo – ha visto operativi sul nostro territorio circa 360 volontari appartenenti a tutte le associazioni che si occupano di protezione civile, complessivamente quindici. E per il maltempo sono stati utilizzati tutti i quaranta mezzi speciali a nostra disposizione. Ci siamo mossi appena abbiamo avuto contezza di ciò che stava accadendo, lavorando a stretto contatto soprattutto con i vigili del fuoco».
Sarajevo, Cassini dà voce ai fantasmi della guerra
Un viaggio tra le verità della storia e i dubbi di un uomo che tenta di ricostruire la sua memoria e ricomporre gli affetti familiari. “E se Fuad avesse avuto la dinamite?” è il reading che – sabato 18 febbraio 2012 alle 17.30 presso la Sala Consiliare di Mosciano Sant’Angelo – darà voce per la rassegna “Emergenze Mediterranee” a Zlatan, un giovane uomo che torna nella sua terra d’origine dopo anni dalla fuga avventurosa da una Sarajevo assediata. Il suo viaggio di ritorno non attraversa solo i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche e soprattutto le ragioni per cui la diversità etnica e religiosa, dapprima vissuta come fatto naturale, diviene all’improvviso causa del conflitto e giustificazione per il massacro.
Nel reading tratto dall’omonimo romanzo di Elvira Mujčić, pubblicato nel 2009 da Infinito Edizioni, guerra e amore, passato e futuro si intrecciano, ripercorrendo episodi dolorosi e pressoché rimossi della guerra, come quello che di Visegrad, cittadina luogo di una feroce pulizia etnica. A dar voce agli eventi di quegli anni, assieme alla scrittrice Elvira Mujčić, sarà Marco Cassini, uno degli attori emergenti del panorama cinematografico nazionale.
Stupro di gruppo, quattro indagati
«Stuprata selvaggiamente da uno o più uomini che volevano provare una pratica estrema». È questa una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di dare una spiegazione all’episodio di presunta violenza accaduto nella notte tra sabato e domenica, all’uscita della discoteca Guernica, nel comune di Pizzoli. Vittima una ragazza ventenne di Tivoli che studia all’università dell’Aquila.
Nel frattempo sono già trapelate le prime indiscrezioni a proposito dell’iscrizione sul registro degli indagati dei quattro giovani sospettati a vario titolo del grave fatto. Innanzitutto il giovane militare campano, appartenente al 33° Reggimento artiglieria dell’Aquila, che è stato trovato vicino al punto in cui la studentessa giaceva svenuta e che ha ammesso l’atto sessuale dicendo però che lei era consenziente, quindi altri due commilitoni, uno campano e l’altro aquilano, e infine la fidanzata di quest’ultimo. L’età dei quattro oscilla tra i 20 e i 22 anni.
Orrore a Pizzoli: stupro all’uscita della discoteca
La sua spensieratezza si è spenta nel parcheggio antistante una discoteca di Pizzoli, in provincia dell’Aquila, a una temperatura che da quelle parti e di questi tempi scende ben al di sotto dello zero, intorno alle 3.30 di notte. Una ragazza di vent’anni è stata stuprata in «maniera selvaggia». E ora è ricoverata all’ospedale San Salvatore del capoluogo abruzzese, in condizioni gravi anche se non in pericolo di vita. Un giovane è stato fermato per la violenza, ma avrebbe negato le accuse, parlando ai Carabinieri di un rapporto sessuale consenziente. Era stato fermato dal gestore e da un buttafuori del locale di Pizzoli. Nei suoi confronti non sono stati finora adottati provvedimenti. La sua versione, si apprende negli ambienti investigativi, dovrà essere confrontata con quanto dice la vittima e con gli esami tecnico scientifici. La ragazza, che è di Tivoli ma studia all’università dell’Aquila, è stata trovata questa mattina, nel retro della discoteca “Guernica”, dal proprietario del locale, Luigi Marronaro, il quale dopo la chiusura stava effettuando il solito giro di controllo prima di andar via. L’ha vista per terra, tra la neve, seminuda e in una pozza di sangue, e ha pensato che fosse morta.
«La solidarietà, il sale della vita»
Ernesto Olivero, nel 1964, fonda a Torino il Sermig (Servizio missionario giovani) e dà vita a una comunità che, da allora, serve a tempo pieno poveri, emarginati e persone bisognose. Dal 1983 la comunità trova la sua sede nel vecchio arsenale militare di Torino, una ex fabbrica di armi trasformata in Arsenale della pace grazie all’aiuto che viene offerto gratuitamente da tanti giovani. Dal 1986 è presente anche a San Paolo, in Brasile, con un centro di accoglienza per chi emigra dalle periferie alla città alla ricerca di opportunità, e nel 2003 apre in Giordania l’Arsenale dell’Incontro, in cui accoglie bambini, diversamente abili, musulmani e cristiani, offrendo loro cure mediche, inserimento scolastico, laboratori per l’avviamento al lavoro. Negli Arsenali vengono accolte mediamente oltre cinquemila persone al giorno e sfamate circa tremila. Quella che segue è l’intervista che Ernesto Olivero ci ha concesso in occasione dell’incontro con giovani e studenti – promosso da Comune e Centro Servizi per il volontariato di Teramo insieme alla Diocesi di Teramo-Atri – sul tema “Tra solidarietà e volontariato: vite rinnovate”.
Alfedena, quaranta cervi per le strade del paese
Quando si è affacciato alla finestra e li ha visti, non credeva ai suoi occhi. E ha chiamato subito la mamma Angelarosa, pensando forse di essere rimasto incastrato in un sogno tipico di chi, come lui, ha soltanto dieci anni. Quaranta splendidi cervi se ne andavano tranquilli in giro per Alfedena, paese nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo dove, in alcuni punti, la coltre di neve ha raggiunto un metro e mezzo di altezza. «Avevano perso l’orientamento – ha spiegato la madre del bambino – e, quando alcuni cani hanno cominciato ad abbaiare, si sono allontanati mettendosi in fila». Uno spettacolo eccezionale, che fa il paio con quello dei lupi avvistati nei giorni scorsi, in cerca di prede, nei pressi di ovili e pollai alla periferia di Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Barrea.
Io trapiantata, prigioniera della neve
Lei ora vorrebbe solo tornare a casa. E dimenticare questa brutta avventura. Un’odissea che è iniziata venerdì pomeriggio e che sembra quasi aver voluto aggravare, come per un diabolico scherzo, le personali disavventure di M.P., 31 anni, di Giulianova (Teramo), sottoposta nove mesi fa a un trapianto bipolmonare. La ragazza è bloccata da 48 ore a Carsoli, dove due giorni fa, senza che un cartello o altro indicassero a lei e ai suoi familiari che forse era meglio cambiare programma, il suo viaggio di ritorno da Roma si è fermato.
Nella Capitale era stata per un controllo di routine dopo il delicato intervento subito lo scorso maggio. Arrivati all’altezza di Carsoli, lei e i suoi genitori sono rimasti bloccati per ore insieme ad altre centinaia di automobilisti a causa della slavina caduta un’ora prima.