Archivio per Gennaio 2011
Nonna Clementina, il volontariato visto a 109 anni
Nonna Clementina, abruzzese di Montorio al Vomano, testimonial d’eccezione con i suoi 109 anni (è tra i 66 italiani più longevi d’Italia), racconta nel corso di un’intervista il volontariato, ovvero la galassia della solidarietà e della fraternità. Il fiore all’occhiello dell’aiuto a chi ha bisogno, in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza. Ma che non c’era ai suoi tempi.
Com’era il volontariato, nonna Clementina, ai tuoi tempi?
“Il volontariato non si usava prima. Io non l’ho fatto mai. Eravamo egoisti chissà. O forse ne avevamo bisogno noi. Oggi è più bella la vita per tutto; ora si vive da signori, mentre a quell’epoca no. Noi non sentivamo la mancanza di tante cose, non conoscevamo le comodità di oggi”.
Il jazz abruzzese che scala le classifiche in Giappone
Ha la passione per il jazz, suona il pianoforte da una vita, compone canzoni. I suoi brani sono cantati da noti personaggi del mondo della musica come Mario Biondi, Gino Vannelli, Fabio Concato, Iva Zanicchi e Peppe Servillo. Incide anche per l’etichetta giapponese Atelier Sawano e l’ultimo suo lavoro (Luna del sud) è stato per una settimana, dal 19 al 25 gennaio, nella classifica Billboard giapponese tra gli “Hot Shot Discs”, cioè i dischi più richiesti. Segni particolari: non dimostra i suoi quaranta anni compiuti.
Se infatti chi scrive torna indietro con la memoria agli anni ‘90, quando il musicista di cui parliamo organizzava l’Interamnia Jazz Festival insieme all’amico Ernesto Di Nicola (una persona intelligente ed amabile che ora purtroppo non c’è più), si accorge che il tempo passa inesorabilmente ma non per alcuni.
Autoporto per il ciclocross, la denuncia della Cna
Autoporto o velodromo? Luogo deputato allo smistamento delle merci trasportate su gomma oppure sede di manifestazioni sportive? L’autoporto di Roseto degli Abruzzi vive una crisi d’identità. La vive da circa dieci anni, cioè da quando la struttura avrebbe dovuto iniziare a svolgere la funzione per la quale era stata pensata.
Oggi è quello che è: emblema tra i più sconcertanti delle infrastrutture abruzzesi incompiute. Certo, non si può dire che non sia utilizzato, visto che da qualche anno ospita gli allenamenti e le gare di un’associazione di ciclocross.
Neoborbonici a Civitella del Tronto per il 150°
L’indiscrezione ci raggiunge un paio di settimane prima di Natale. I neoborbonici, scandisce a chiare lettere la nostra fonte, hanno prenotato un intero albergo a Civitella del Tronto per le celebrazioni della ricorrenza del 20 marzo 1861.
La notizia merita un approfondimento. Se la voce è confermata, la Fortezza di Civitella, ultimo baluardo borbonico del Regno delle Due Sicilie , corre il rischio di rivivere a distanza di 150 anni una contrapposizione analoga.
La Teramo virtuale e quei simboli imbarazzanti
Teramo è stata scelta per uno dei progetti più innovativi che l’Itabc, l’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del CNR, ha realizzato nell’ambito dell’archeologia virtuale.
Grazie ad un’applicazione 3D interattiva, fruibile anche attraverso tecnologia mobile (esiste per l’iPhone e per l’iPad, si chiama “Teramo Lite” ed è facilmente scaricabile dall’Apple Store), si può ripercorrere la Teramo romana o medioevale selezionando da una piantina i luoghi di interesse e, nei passaggi successivi, visualizzando foto, vecchi tracciati e informazioni relative alle varie epoche storiche e persino interagendo con personaggi del passato virtuali.
Il gip riapre il caso Paolini
È notte fonda, una notte serena, e Budda brucia. Il suo corpo, all’interno della Renault Clio, è completamente avvolto dalle fiamme. Qualcuno, come emergerà dalle perizie, lo ha cosparso di alcol e poi gli ha dato fuoco con un accendino o un fiammifero. Leonardo Paolini, 22 anni, studente universitario, detto Budda per il suo carattere amabile e riflessivo, muore carbonizzato senza opporre alcuna resistenza o tentare di uscire dall’auto. Ma ha respirato i fumi della combustione, segno che in quel momento era ancora vivo. Questo accadeva tre anni e mezzo fa, la notte del 28 febbraio 2007, in località Colleparco, a Teramo, a due passi dall’università, nel buio di un boschetto noto soltanto a tossici e coppiette. Nelle vicinanze c’è un parco giochi che ora è intitolato proprio a Leonardo.
«Abruzzesi, contro l’illegalità scegliete i valori»
Il superamento della crisi che incombe sul nostro Paese impone il pieno recupero della legalità nei territori in cui vivono e operano cittadini ed imprese. Questa la convinzione da cui Confindustria Teramo è partita per organizzare il convegno dal titolo “Crisi economica e crisi dei valori: andiamo dove?”, tenutosi qualche settimana fa, nella sede dell’Associazione, a Sant’Atto, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Potito Randi.
L’iniziativa è nata, in particolare, dall’esigenza di riaffermare la legalità (a cominciare dalla gestione della cosa pubblica) quale valore irrinunciabile e requisito indispensabile per il progresso ed il benessere di ogni nazione.
La normalità di una favola straordinaria
Paola e Giacomo sono una bella coppia “normale” di novelli sposi che si sono giurati eterna fedeltà dinanzi all’altare del santuario della Madonna di Loreto. Il loro è stato il classico colpo di fulmine, scoccato mentre prestavano attività di volontariato per l’associazione Rio de Oro che assiste i saharawi, popolazioni nomadi del Sahara occidentale, facendosi carico, in modo particolare, dell’assistenza ai bambini disabili.
In questa attività straordinaria, nei ritagli di tempo libero, erano quindi impegnati Paola e Giacomo quando si sono conosciuti, anzi “ri-conosciuti”, come dicono loro, perché la prima cosa che li ha colpiti è stato un profondo e reciproco senso di familiarità, l’impressione di conoscersi da sempre.
Se la musica va dove la porta il mare
“Strano come la vita più intensa sia raccontata in sintesi dal suono più rudimentale: quello dell’onda del mare”, così Italo Svevo. E tra i marosi appunto, fortemente solida benché la terraferma fosse a parecchie miglia di distanza, nasce questa bella e intensa storia d’amore tra due colleghi, due artisti uniti dalla comune passione per la musica. Lui è Fabrizio Di Gregorio, 45 anni, chitarrista che vive a Cologna Spiaggia, ma solo per pochi giorni l’anno, perché per la gran parte è in giro per terre e (soprattutto) per mari di mezzo mondo, a duettare con la sua Daniela, compagna di viaggio, di vita e di lavoro.
Compie già venti anni il Lotto Zero
Compie venti anni il Lotto Zero, la strada a una sola carreggiata e a due corsie che avrebbe dovuto risolvere in Abruzzo gli enormi problemi di traffico di cui soffre Teramo, collegando il quartiere Cona e quello di Cartecchio con una variante parallela al fiume Tordino. L’Anas annuncia ormai da anni, e a più riprese, che l’opera sarà presto inaugurata. Ma, a venti anni di distanza dalla posa della prima pietra, nessuno ha mai percorso la strada. La storia di questa opera pubblica infinita si può sintetizzare come segue.
Nel 1990, l’Anas appalta all’impresa Sparaco Spartaco i lavori che, appena iniziati, si fermano.