storieabruzzesi.it

blog d'informazione

Il dizionario del “montoriese” in ventimila lemmi

2 commenti

Patriarca e il sindaco Di Giambattista

Montorio al Vomano ha il suo “vocabolario”. L’amministrazione comunale ha presentato infatti il “Dizionario del Montoriese. Lessico e morfologia” (EditPress Edizioni, Castellalto 2011), di Manlio Patriarca. L’opera è suddivisa in quattro parti: la presentazione con le abbreviazioni, le voci tecniche che sono guida alla consultazione di una grammatica totalmente sconosciuta, salvo alcune somiglianze con ciò che appartiene ad eccezioni di lingue per lo più morte,  il lessico con l’attenta ricerca non della traduzione della parola ma dell’espressione italiana dello stesso concetto. Infine, gli idiomatismi, cioè i modi dire, che rappresentano i documenti contenenti i reperti archeologici di ordine linguistico, sociale, legislativo e morale. L’autore in quest’ultima parte fa una carrellata di pillole di saggezza in versi, saluti, proverbi sul paese, la vita familiare e quella nei campi, le preghiere e anche qualche curiosità.Tutto rigorosamente scritto in dialetto con traduzione accanto.

L’opera, scritta da Patriarca nell’arco di una vita intera, consta di 20.278 lemmi tra nomi, aggettivi, pronomi, avverbi, verbi, interiezioni, locuzioni, congiunzioni, preposizioni e asema, 320 voci tecniche grammaticali e 1671 idiomatismi tra proverbi, massime, motti, detti, indovinelli, scherzi, modi di dire, contenuti in un tomo di 1038 pagine.

Manlio Patriarca nasce a Montorio al Vomano il 15 giugno del 1933 da Rocco e Anna D’Antonio. All’età di 10 anni  si imbatte per la prima volta con la “Grammatica ed il lessico del teramano” di Giuseppe Savini. L’argomento lo affascina in modo tale che consulta innumerevoli volte il libro e, con l’aiuto e la compiacenza del padre, varca la soglia di un mondo immenso e meraviglioso – come lui lo stesso lo definisce – che oltre a sedurlo occuperà abbondantemente il suo futuro nel tempo libero. Patriarca inizia così giovanissimo a raccogliere quei vocaboli che non hanno nulla di somigliante con l’italiano. Ben presto l’autore si rende conto che l’alfabeto italiano non è sufficiente a trascrivere il dialetto.

E’ solo il primo di tanti ostacoli che, per superarli,  costringe Mario ad istruirsi. Con De Saussure riesce a scoprire l’ordine proprio della parlata montoriese, che si rivela appartenere al sistema flessivo delle lingue mediterranee, al quale sono assoggettate anche molte lingue italiche. <<Una parlata dunque quella montoriese – come tiene a sottolineare lo stesso autore –  che ha un lessico proprio, una scrittura propria, una grammatica propria, una sintassi propria, un sistema flessivo proprio, che non è logico chiamare “dialetto” ma ha tutte le caratteristiche e le prerogative di una lingua>>. Precedente al dizionario è la grammatica montoriese “Biografia di una lingua” (1999), al quale Patriarca rimanda per l’approfondimento dell’argomento. Patriarca ha scritto anche una raccolta di poesie  “Llu bbelle Mendurje nustre” (1989).

Nella foto Manlio è con la moglie Maria la sera della presentazione dell'opera

di Redazione

lunedì 12 Marzo 2012 alle 14:03

1.261 visualizzazioni

Pubblicato in Costume,Cronache

Parole chiave: , ,

2 commenti per 'Il dizionario del “montoriese” in ventimila lemmi'

Rimani aggiornato con RSS o TrackBack su 'Il dizionario del “montoriese” in ventimila lemmi'.

  1. Il dizionario del Montoriese di Manlio Patriarca è veramente un grande vocabolario di oltre mille pagine: per la precisione esse sono ben 1040. E, dunque, è un eccezionale lavoro che ha richiesto addirittura più di 50 anni di intensi studi, nello stesso tempo, duri e piacevoli.
    E’ il vero ed unico vocabolario dialettale degli abitanti di Montorio. Esso è veramente un grande dizionario. Infatti questo vocabolario riporta tutte le parole dialettali ed esse vengono subito tradotte nella lingua italiana.
    O Manlio, auguri e grazie infinite. Ad multos annos. Per molti anni ancora, ma in buona salute.
    Gli abitanti tutti di Montorio ti ringraziano e ti augurano di superare facilmente il secolo di vita, come la “super nonnina” Clementina Mascitti che ha raggiunto nel 2011 l’eccezionale quota 110. Giovanni Di Luigi

    Giovanni Di Luigi

    15 Mar 2012 alle 17:20

  2. Ho visto il servizio trasmesso da RAI3. il lavoro è certamente molto importante e faccio i miei complimenti all’autore.
    Ho cercato in vari modi e mezzi per averne una copia, ma sempre con esito negativo. Spero che qualcuno mi indichi la strada per averlo. Grazie. Tommaso d.m.

    tommaso

    24 Ago 2018 alle 07:41

Lascia un commento

*