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Storia triste (con casuale lieto fine) di Abraham

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Abraham il venditore di stracci

Storieabruzzesi.it si è occupato della storia di Abraham, nigeriano, malato, tre dialisi alla settimana dallo scorso maggio, il quale si guadagna da vivere vendendo strofinacci e calze in giro tra Pescara e Chieti.

Nonostante sia invalido al 100%, come da accertamento della Asl, Abraham non ha una pensione. L’Inps di Atri ha infatti rigettato la richiesta perché non ha il permesso di soggiorno di lungo periodo. Abraham avrebbe bisogno di guadagnare almeno 15 mila euro l’anno, ma con la malattia che ha (anche volendo) non ce la farebbe a lavorare né qualcuno lo prenderebbe facilmente dovendosi assentare almeno tre volte alla settimana.

La cosa incredibile è che anche la figlia, di sei anni, nonostante l’invalidità totale (purtroppo è cerebrolesa), è priva di assegno di accompagnamento sempre a causa del fatto che Abraham non ha il permesso lungo.

Della cosa si sta occupando anche in sede giudiziaria la Cgil. E’ una storia di “ordinaria” burocrazia, che questa volta colpisce in maniera violenta un extracomunitario.

Abbiamo verificato la notizia (che aveva avuto una certa eco in ambito regionale grazie ad un servizio del collega Umberto Braccili, inviato Rai) e abbiamo chiesto all’Inps, rivolgendoci prima agli uffici locali (ma è stato impossibile parlare con qualcuno telefonicamente) e poi alla sede nazionale tramite l’ufficio stampa. I colleghi ci hanno inviato una nota in cui dicono che Abraham ha maturato dal 1° gennaio 2013 (al quinto anno di permanenza in Italia) il diritto alla pensione e che la otterrà insieme all’accompagnamento della figlia.

Potenza del giornalismo o ignoranza degli uffici locali? Il direttore dell’Inps di Atri ha negato la richiesta di Abraham con una lettera del 2 febbraio 2013….

Vigileremo sulla corretta interpretazione e applicazione delle norme. Ad Abraham (ne ha bisogno) i nostri migliori in bocca al lupo.

Ecco (per vostra conoscenza) la nota dell’Inps:

Gentile Collega,
in risposta al quesito proposto si rappresenta quanto segue.
Ai sensi dell’art. 80 c. 19 della legge n. 388/1998, l’accesso alle prestazioni assistenziali d’invalidità civile, da parte dei cittadini extracomunitari, residenti stabilmente in Italia, è limitato unicamente a quelli titolari della carta di soggiorno (o permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo).
Con la sentenza n.11 del 14 gennaio 2009, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della suddetta norma nella parte in cui non consente l’attribuzione della pensione di inabilità in favore di chi abbia solo il permesso di soggiorno e non anche il su citato Permesso Ce.
La Corte condiziona il riconoscimento della prestazione al fatto che lo straniero, non sia in Italia per un soggiorno occasionale ma vi risieda stabilmente, da almeno cinque anni.
Dalla banca dati che l’Istituto ha a disposizione risulta che il sig. Owaeghianye Abraham Jackson, riconosciuto invalido civile totale, ha fatto ingresso in Italia in data 31.12.2007 pertanto ha maturato i cinque anni di permanenza sul territorio nazionale alla fine dell’anno 2012. Può presentare una nuova richiesta agli Uffici INPS (se lo preferisce, tramite il Patronato) per se stesso e per la figlia disabile.
Cordiali saluti
Ufficio stampa Inps

Nicola Catenaro

di Nicola Catenaro

sabato 23 Febbraio 2013 alle 0:33

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Un commento per 'Storia triste (con casuale lieto fine) di Abraham'

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  1. I want to say a big thank you to you for all the help did to and my family may God you and your family in Jesus name amen

    Abraham Jackson OWAEGHIANYE

    4 Lug 2019 alle 00:05

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