I voli del tenente Carla Angelucci
Ha 28 anni, è abruzzese ed ha un carattere energico e delicato allo stesso tempo: se da un lato ama sport come il judo e il paracadutismo, dall’altro si diletta nel comporre poesie o suonare il pianoforte. Per una volta è una «lei» l’orgoglio dell’Aeronautica militare. Si chiama Carla Angelucci, ha il grado di tenente ed è il primo istruttore di volo donna delle forze armate italiane. Ma non si sente affatto un maschiaccio.
Da piccola adorava giocare con le bambole e, fuori dalla caserma, non disdegna i tacchi alti. È stato difficile far accettare la scelta a mamma e papà, lui ingegnere e lei architetto, ma ora sono felici dei risultati ottenuti dalla figlia prodigio. Carla è nata a Ortona, in provincia di Chieti. I suoi primissimi studi li ha fatti dalle Orsoline, poi si è diplomata al liceo scientifico “Masci” e, subito dopo, è entrata in Accademia.
Un sogno, quello di diventare pilota militare, coltivato fin da bambina e impossibile per qualsiasi ragazza fino al Duemila. Poi le forze armate hanno aperto alle donne e Carla, il 27 agosto 2002, una data spartiacque per lei, ha indossato per la prima volta la divisa. Non facilissimo l’iter che l’ha portata a diventare istruttore di elicotteri. «Essendo un ufficiale dei corsi regolari – racconta – ho trascorso circa tre anni in Accademia durante i quali ho frequentato l’Università Federico II di Napoli conseguendo la laurea in Scienze Aeronautiche». Finita l’Accademia, Carla è stata trasferita a Lecce, presso il 61°Stormo, dove ha conseguito il brevetto di pilota militare. Nel 2007 è stata assegnata al 15° Stormo di Pratica di Mare, dove ha ottenuto l’abilitazione su elicottero presso il 72°Stormo di Frosinone, unica scuola elicotteri in Italia per le forze armate e per i corpi armati dello Stato. Dopo circa tre anni di reparto operativo, nel gennaio 2011, ha iniziato il corso che le ha consentito a maggio scorso diventare istruttore di volo. Attualmente Carla Angelucci contribuisce all’addestramento dei corsisti che annualmente approdano all’aeroporto militare di Frosinone per conseguire il brevetto di pilota di elicottero. In ogni caso, come pilota, il suo primo brevetto è stato per i jet. Poi è arrivata l’abilitazione per gli elicotteri.
«Per me è un grande onore – ammette Carla -. È stato un percorso complesso e articolato ma credo fermamente che la passione, la determinazione e la volontà possano permettere di superare qualsiasi tipo di ostacolo». E il suo lavoro di oggi? È facile o difficile farsi rispettare dagli allievi uomini? «Inizialmente credevo che questo aspetto potesse essere di difficile gestione; invece mi sono resa conto di quanto un allievo, dopo aver superato una prima diffidenza iniziale, si affidi completamente agli insegnamenti e alle capacità di quello che per lui è il proprio istruttore di volo a prescindere dal fatto che questo sia un uomo o una donna». Carla scrive fin dal periodo adolescenziale poesie, una selezione delle quali è stata premiata e pubblicata nel volume dal titolo emblematico Nessuna quiete. Sembra la storia della sua vita, ma lei preferisce schermirsi e spiega che si tratta solo di alcune parole contenute nello stemma del suo ex gruppo di volo. Una passione, quella di volare, che la divora da quando aveva appena sei anni. Cosa le piace di più della sua attività? Difficile rispondere. «Amo completamente il mio lavoro. Direi però che la possibilità di trasmettere all’allievo la mia passione per il volo, per l’Aeronautica Militare e per quelli che sono i suoi compiti istituzionali credo sia uno degli elementi principali».
Nicola Catenaro
Pubblicato il 20 agosto 2011 su “Corriere della sera.it”