Archivio per la categoria ‘Storie’
A Sulmona l’asta dei “corpi di reato”
Centosessantotto corpi di reato, confiscati in 27 anni di lotta alla criminalità, sono andati all’asta a Sulmona, in provincia dell’Aquila. Tra gli oggetti in vendita, c’era anche un perfetto «kit da scasso»: martello, mazzuola, mazza in ferro, scalpello, punteruolo e leva in ferro o «piede di porco» che dir si voglia. Un set da far invidia ad Arsenio Lupin (con le opportune distinzioni del caso in favore dell’elegante ladro gentiluomo nato dalla penna di Leblanc) appartenente di sicuro a qualche professionista del furto attivo in Abruzzo negli anni Novanta. Il costo dell’attrezzatura? Appena 7 euro.
Un affare, se si considera che è ancora in buono stato e può essere utilizzata per scopi finalmente leciti. L’esecuzione di questi e altri beni è avvenuta martedì 13 settembre in tribunale, a cura dell’ufficio corpi di reato.
Lucio Dalla alla festa del “nonno G”
Una vecchia promessa, fatta all’incirca quarant’anni fa, è stata finalmente mantenuta. Lucio Dalla si è presentato a sorpresa a Giulianova Lido, nella villa di Giovanni Gasbarrini, il noto medico di origini abruzzesi, in occasione della “festa del nonno G”.
Un evento che ogni anno, insieme a parenti e centinaia di amici, appartenenti a diverse generazioni (dai più anziani ai bambini), il luminare – ex direttore dell’istituto di medicina interna dell’Università Cattolica di Roma, docente universitario e autore di numerose pubblicazioni – celebra per festeggiare gli anni. Quest’anno, 75 le candeline da spegnere.
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I voli del tenente Carla Angelucci
Ha 28 anni, è abruzzese ed ha un carattere energico e delicato allo stesso tempo: se da un lato ama sport come il judo e il paracadutismo, dall’altro si diletta nel comporre poesie o suonare il pianoforte. Per una volta è una «lei» l’orgoglio dell’Aeronautica militare. Si chiama Carla Angelucci, ha il grado di tenente ed è il primo istruttore di volo donna delle forze armate italiane. Ma non si sente affatto un maschiaccio.
Da piccola adorava giocare con le bambole e, fuori dalla caserma, non disdegna i tacchi alti. È stato difficile far accettare la scelta a mamma e papà, lui ingegnere e lei architetto, ma ora sono felici dei risultati ottenuti dalla figlia prodigio. Carla è nata a Ortona, in provincia di Chieti. I suoi primissimi studi li ha fatti dalle Orsoline, poi si è diplomata al liceo scientifico “Masci” e, subito dopo, è entrata in Accademia.
Una storia d’amore lunga 70 anni
Crisi di coppia? Chiediamolo a Camillo Santori (91 anni) e Giovannina Baldassarre (92) che festeggiano oggi, a Penna Sant’Andrea, i 70 anni di matrimonio.
Settanta, avete capito bene. Davanti ad un’unione così longeva, come lo sono i due coniugi, lui 91 e lei 92 anni, viene da chiedersi qual è il segreto di un’unione così duratura. Sorridono con gli occhi i due sposini ma non lo rivelano.
Circondati dall’affetto dei figli Filomena, Concettina e Lucio, dai generi, dai nipoti e pronipoti, ci raccontano di un matrimonio in divisa militare, perché c’era la guerra.
Un marito a carico. Per errore
Un disguido o un banale equivoco, a volte, possono cambiare radicalmente la vita di una persona. Ne sa qualcosa un’impiegata della provincia di Pescara che, alcune settimane fa, ha scoperto di essere sposata da quattro anni con un uomo straniero. Un «incidente» dovuto ad uno scambio di persona, mistero svelato. Robetta da niente, insomma, che però alla malcapitata è costato un iniziale spavento e un bel capogiro. Forse anche per il fatto che il presunto marito risultava a suo carico.
Alla sorpresa è seguita presto la consapevolezza dell’errore, commesso per la distrazione di uno degli addetti ai servizi anagrafici del Comune di Montesilvano. Un caso di omonimia …
Marco, il manager diventato eremita
«La mia vita è cambiata dieci anni fa: a gennaio del 2001 mi trovavo per lavoro all’Holiday Inn di Manhattan, a giugno dormivo nei fienili in Toscana». Marco, trentasette anni compiuti, ex manager Yamaha ed ora eremita in Abruzzo, ride. Il contrasto delle due immagini lo diverte. Per parlare con quest’uomo riflessivo, pacato e accogliente, i cui tratti incorniciati dalla capigliatura rasta ricordano vagamente quelli di Bob Marley, abbiamo dovuto camminare parecchio. Mezz’ora buona di ripida montagna tra Rocca Santa Maria e Valle Castellana, in provincia di Teramo, al confine tra l’Abruzzo selvaggio e le Marche. Dove è possibile incontrare i lupi e, giurano alcuni, anche gli orsi. D’altronde, l’eremita del borgo abbandonato di Valle Pezzata, che fino all’età di ventisette anni era product manager dell’Italaudio, storico distributore nazionale del marchio Yamaha per hi-fi con sede a Legnano, non se l’è scelta facile l’esistenza.
Cavour, il cane che prendeva il bus da solo
Oggi il Corriere della Sera On Line pubblica la storia di Cacao, “il cane che va in bus” a Milano. Una storia in tutto e per tutto simile a quella di Cavour, bassotto inglese di Giulianova, scomparso qualche anno fa. Ve la riproponiamo rispolverando gli archivi de “Il Centro” del 2007.
Si chiama Cavour, come il più noto protagonista del Risorgimento, ma non ha sembianze umane. Appartiene alla simpatica razza dei bassotti inglesi ed è un cane un po’ avanti con gli anni. Di lune ne ha contate 14 e, a giudicare dall’andatura, inizia ad accusare il peso dell’età. Del famoso statista italiano potrebbe ricordare, con le dovute proporzioni, la straordinaria intelligenza.
Professione coach, allenatore dei sogni
Giannicola De Antoniis, professione coach. Che, nel basket e in altri sport, significa allenatore. Nel suo caso, aiuta altri a realizzare gli obiettivi ed a crescere non in campo ma nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. A Notaresco ha realizzato un’esperienza innovativa portando, per la prima volta in Abruzzo, l’esperienza del coaching tra impiegati comunali e insegnanti.
Cosa significa essere un coach?
«Coach è un termine che viene dall’inglese medioevale e che significa carrozza. Con la carrozza tu vai, ti sposti da un punto ad un altro… Continua la lettura »
Bionieri, l’esperienza di Valle Pezzata
«Fuggi lontano da questi morbosi miasmi, vola a purificarti nell’aria superiore…» A chi non è mai venuto in mente di prendere alla lettera l’invito che Baudelaire rivolge allo «spirito» nella sua elevazione e, anche solo per qualche ora, tornare alla semplicità e alla lentezza di una esistenza scandita da ritmi finalmente diversi e in simbiosi con la natura?
C’è chi in Italia già vive ai confini «tra selvatico e coltivato» e, nel tentativo di mettere in piedi una rete di esperienze simili, ha creato sul web una «radura collettiva dove incrociare e scambiare saperi e sapori, utopie, progetti e memorie».
Il terremotato senza casa perchè single
Abitare in una baracca può voler dire vivere all’inferno se la baracca misura appena otto metri quadrati ed è priva di servizi igienici, energia elettrica e riscaldamento. Ne sa qualcosa Renzo Gambaro, 67 anni, manovale in pensione e agricoltore per passione. Dal 6 aprile 2009, quando la sua Paganica (una delle frazioni più colpite dal terremoto dell’Aquila) fu scossa dalle viscere, quest’uomo accogliente e sorridente non si è mai arreso né ha mai pensato di abbandonare il luogo dove è cresciuto in cambio dei comfort di un anonimo albergo sulla costa. Da due anni vive, appunto, in una baracca. A circa 800 metri di altezza e ad un chilometro dal centro, semidistrutto e in parte ancora pericolante. In attesa di una sistemazione vera, che si tratti di Map o progetto Case non importa.