Marco, il manager diventato eremita
«La mia vita è cambiata dieci anni fa: a gennaio del 2001 mi trovavo per lavoro all’Holiday Inn di Manhattan, a giugno dormivo nei fienili in Toscana». Marco, trentasette anni compiuti, ex manager Yamaha ed ora eremita in Abruzzo, ride. Il contrasto delle due immagini lo diverte. Per parlare con quest’uomo riflessivo, pacato e accogliente, i cui tratti incorniciati dalla capigliatura rasta ricordano vagamente quelli di Bob Marley, abbiamo dovuto camminare parecchio. Mezz’ora buona di ripida montagna tra Rocca Santa Maria e Valle Castellana, in provincia di Teramo, al confine tra l’Abruzzo selvaggio e le Marche. Dove è possibile incontrare i lupi e, giurano alcuni, anche gli orsi. D’altronde, l’eremita del borgo abbandonato di Valle Pezzata, che fino all’età di ventisette anni era product manager dell’Italaudio, storico distributore nazionale del marchio Yamaha per hi-fi con sede a Legnano, non se l’è scelta facile l’esistenza.
FAMIGLIA – Marco è cresciuto a Busto Arsizio, nel Varesotto, cullato e protetto da una famiglia benestante che tutto si aspettava tranne che il figlio rifiutasse il consumismo e le comodità e abbracciasse un’esistenza fatta di cose elementari. «La presero – ricorda – come una scelta che non poteva stare in piedi, un gesto di temporanea follia. Contavano sul fatto che, finiti i soldi della liquidazione, sarei tornato». E invece accade il contrario. «Mi sono accorto presto – prosegue – che la mia vita era sommersa dai bisogni secondari indotti dal sistema in cui vivevo. Ero pieno di cose che non mi servivano e di cui pian piano mi dovevo liberare. In questo modo è stato più facile rendermi autonomo rispetto ai bisogni primari legati alla sopravvivenza, al cibo, ai vestiti e ad un riparo sopra la testa, e indirizzare quelli secondari nella direzione in cui volevo, senza che fossero condizionati dal marketing, dalla politica o da qualche scuola spirituale». L’ex manager trascorre circa otto anni nell’ecovillaggio della Valle degli Elfi, sull’Appennino tosco-emiliano. Due anni fa, in pieno inverno, si sposta in Abruzzo per dar vita ad un’altra comunità.
IN DUE – All’inizio, a Valle Pezzata, erano in quindici, ora sono in due. Con Marco c’è Artur, un polacco di 41 anni che dopo aver girato mezza Europa ha deciso di fermarsi qui. Abitano distanti l’uno dall’altro ma conducono vite simili. Ogni tanto fanno capolino in paese, a Rocca Santa Maria, dove hanno un buon rapporto con la comunità locale, o girano per borghi suonando alle feste e alle sagre. Poi tornano nel loro Eden, rinunciando alla corrente elettrica per seguire i ritmi del sole. D’inverno dormono molto, d’estate meno. «Il mio corpo – spiega Marco – si sveglia quando non ha più la necessità di riposare. È la montagna che detta i tempi». E l’alimentazione? «Si basa sul selvatico, cioè su quello che ci offre spontaneamente la terra. Coltiviamo l’orto, seguendo i consigli degli anziani contadini, e l’acqua la prendiamo dal torrente. Pensa, noi qui non produciamo quasi rifiuti… altro che Napoli!». E mentre il mondo vive con il fiato sospeso per l’incubo default, Marco offre la sua versione della Storia: «Se ognuno eliminasse il superfluo e attraverso l’introspezione cominciasse a soddisfare i bisogni primari, capirebbe più facilmente cosa lo può appagare…».
Nicola Catenaro
da Corriere della sera.it del 4 agosto 2011
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Invidiabile e corragiosa la scelta che hai fatto.
Ti auguro di cuore tanta felicità
Gianni
gianni stagni
23 Gen 2012 alle 10:40 edit_comment_link(__('Modifica', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
vorrei mettermi in contatto con marco se mi da qualche informazioni dei posti e come si fa trovare case da vivere o ristrutturare
mattioli bertacchini ivan
3 Set 2012 alle 12:19 edit_comment_link(__('Modifica', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Lo sto cercando anche io da un po’ ma il numero di telefono a cui rispondeva non è attivo in questo momento. Altre persone mi hanno chiesto informazioni, ma sinceramente non so neanche se si trova più a Vallepezzata. Per quanto riguarda le case di cui mi chiedi, dovresti prendere informazioni direttamente sul posto o tramite il Comune di Rocca Santa Maria. Saluti.
Nicola Catenaro
Nicola Catenaro
4 Set 2012 alle 09:52 edit_comment_link(__('Modifica', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Ciao Marco…
Condivido la tua scelta…
E da un paio di anni che ci sto pensando annch’io,
mi sento troppo schiavo di questa socetà anche se come dicono gli altri ho tutto… Sono stanco del superfluo, anzi ne ho piene le scatole di quel più che non serve a nulla, anzi mi distoglie da quello che dovremmo fare realmente.
E molto probabile che verro a trovarti, e se ce qualcuno che viole aggregarsi me lo cominichi pure che ci si organizza…Osvaldo 19-10-1971 – 347 0682934
Osvaldo
15 Ott 2012 alle 13:26 edit_comment_link(__('Modifica', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Osvaldo ci sto pensando su anch’io da molto tempo di fare questa scelta molto radicale,ma servirebbe un po’ di attrezzatura tipo accette, pale ,vanghe,cazzuole,una cariola per impastare la terra cruda ,poi l’acciarino, una tenda tipo tepee indiana per aver un riparo sicuro e poter anche accendere un fuoco al suo interno,
Pierre Leon
9 Nov 2012 alle 00:59 edit_comment_link(__('Modifica', 'sandbox'), ' ', ''); ?>