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Le infinite deviazioni di Diego Esposito

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Il manifesto della mostra

L’Accademia di Belle Arti di Brera rende omaggio alla figura di Diego Esposito, artista di origini teramane, con una mostra di opere su carta scelte nell’ambito del suo originale percorso di ricerca, pittura, scultura e istallazione ambientale.

Dagli anni Settanta ad oggi, il pensiero persistente della luce si commisura alle energie fisiche e mentali filtrate nello spazio di ogni opera, in tal senso l’arte di Esposito sviluppa una sensibilità cromatica affidata a diverse morfologie, dalle misure primarie della geometria al flusso luminoso e mutevole del colore.

La meditazione sull’essenza del visibile esprime risonanze con i luoghi conosciuti durante molteplici viaggi a Oriente, paesaggi e città sono dimore della luce che l’artista assimila negli equilibri tra pittura e architettura, colori e suoni, superfici e corpi plastici disseminati in territori senza confini.

I disegni e gli acquerelli selezionati per quest’esposizione comunicano un racconto poetico di fantasie lievi, un’avventura fatta di trasparenti stupori che si svolge in modo immediato e parallelo al grande respiro spaziale delle forme ambientali collocate nella magica sospensione di un’astrazione metafisica.

Oltre alle carte sono presenti anche taccuini di viaggio (Turchia, Grecia, Italia) disegnati a matita e ad inchiostro, esercizi quotidiani d’immaginazione, appunti di osservazione dei luoghi, frammenti di natura ed echi di lontane archeologie, stati d’animo che l’artista traspone nel segno intuitivo che sfiora ogni pagina.

I diversi orientamenti spaziali sono “infinite deviazioni” che Esposito inventa tra le soglie del visibile e dell’invisibile, essi indicano inoltre un legame tra le tecniche della tradizione e le forme concettuali del contemporaneo, una relazione che trascende il carattere stilistico e allude al tempo cosmico dell’arte. Si tratta di un percorso circolare di sensazioni cromatiche immerse nel silenzio di una visione totale, segrete apparizioni della luce interiore che i ritmi del colore fissano nel differente incanto delle forme che l’artista medita in se stesso, cercando nei passaggi dello spazio nuove emanazioni luminose.

Diego Esposito ha tenuto una Cattedra di Pittura presso l’Accademia di Brera dal 1982 al 2010. Attualmente vive e lavora a Milano e a Venezia.

 

La mostra rimarrà aperta fino al 27 aprile 2012

Via Brera 28, Milano

orari: da lunedì a venerdì 9.00-15.00

di Redazione

mercoledì 18 Luglio 2012 alle 10:51

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