Archivio per la categoria ‘Cultura & Spettacoli’
Sagaria, luce della pittura e ombre dell’inquietudine
Luce e tenebra sono i termini più esemplificativi del percorso umano di Norberto Sagaria (in mostra alla Pinacoteca civica di Teramo fino a lunedì 4 novembre, ndr). La luce è indubbiamente la cifra linguistica della sua pittura. Esordisce grazie all’apprendistato svolto presso la Scuola comunale del disegno en plein air, con il paesaggista Gennaro Della Monica, dipingendo in campagna pascoli e vedute del maestoso Gran Sasso soprattutto all’alba; e studiando le rifrangenze dell’illuminazione aurorale sugli elementi romanico-gotici della Cattedrale di Teramo.
«La musica, la mia favolosa ossessione»
Luca D’Alberto è un artista sorprendente. La sorpresa sta nel trovarlo sempre al fianco di grandi personaggi in vari campi, dal teatro alla danza o alla musica rock, senza vederne modificati negli anni né il carattere (fondamentalmente timido) né l’approccio alle cose che gli accadono intorno (allegro e spensierato, come sempre). L’espressione e i modi da eterno fanciullo, però, tradiscono le doti e il talento di un musicista colto, sensibile e raffinato. Ecco la sua (sorprendente) intervista-ritratto.
Luca D’Alberto, quando e come ha iniziato a suonare e perché?
«Ho iniziato da piccolissimo perché nella mia famiglia ci sono due meravigliose musiciste: mia madre e mia sorella. Ascoltandole suonare, chiesi di iniziare lo studio di uno strumento e scelsi la viola e il violino. Gli strumenti ad arco mi hanno sempre appassionato. Mi sono avvicinato anche alla Violectra 6 corde».
D’Annunzio politico, l’inedito ritratto di Licio Di Biase
La breve stagione parlamentare di Gabriele D’Annunzio, tra la fine del 1897 e la metà del 1900, è al centro della ricerca che Licio Di Biase, storico pescarese, di recente ospite anche della rubrica del Tg2 “Achab”, ha racchiuso nel libro “L’onorevole d’Annunzio” (Ianieri, 2013, pp. 232, 16 euro), un lavoro interessante con il quale si offre una lettura, oltre che di carattere biografico e letterario, anche di natura politica del grande poeta. Di seguito pubblichiamo la prefazione che Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Vittoriale degli italiani”, ha scritto per il libro.
Sul finire dell’Ottocento, caduto il governo di Francesco Crispi, l’Italia viveva un momento storico per certi aspetti analogo a quello odierno: un Paese lacerato da tensioni sociali alimentate dalla marea montante di aspettative presto disattese…
I cowboy abruzzesi di Anselmi sul “Bulletin”
I ‘Ritratti dei pastori’ di Maurizio Anselmi sono stati pubblicati sull’ultimo numero di Hasselblad Bulletin, la rivista online della più importante azienda mondiale di macchine fotografiche d’alta qualità. La rivista – che ogni mese dà spazio a fotografi internazionali che utilizzano le mitiche macchine della ditta svedese (una Hasselblad ha ripreso lo sbarco dell’uomo sulla Luna) – nell’edizione di ottobre ha dedicato un intero servizio, ‘The People Behind the Landscape’, al reportage fotografico che Anselmi sta realizzando dalla scorsa primavera tra i pastori e la gente del Gran Sasso.
Otto in tutto gli scatti pubblicati dal Bullettin, ma il lavoro di ricerca del fotografo teramano è ancora in progress. Un vero e proprio racconto per immagini della montagna d’Abruzzo, questa volta però declinata partendo dai volti, dai gesti, e soprattutto dalla semplice quotidianità di chi questa terra la vive, la lavora e la fa continuare ad esistere.
Un chitarrista teramano tra i grandi del blues
Non sono molti i chitarristi italiani che possono dire di aver suonato con leggende del blues come Bob Stroger, Willie “Big Eyes” Smith (il batterista di Muddy Waters), Jimmy Burns o J.W. Williams. Lui, Luca Giordano, abruzzese doc, a soli 33 anni può dirlo forte anche se la sua fama ha percorso più rapidamente il circuito dei locali e dei festival statunitensi che la sua provincia di nascita, ciò che lui stesso chiama il “nido”: Teramo. Chi l’avrebbe mai detto che questo ragazzo mingherlino e con la barba un po’ incolta, sempre sorridente ma fondamentalmente timido, sarebbe diventato un punto di riferimento, almeno negli States, tra i fedeli della musica nera per antonomasia, la cosiddetta “musica del diavolo”, il blues. Pazienza, in attesa che la sua città se ne accorga e gli conceda gli onori che merita (a proposito, il suo prossimo concerto a Teramo è fissato per il 1° dicembre, insieme al noto armonicista Marco Pandolfi), vi forniamo un suo gradevole ritratto.
Habitat 01, omaggio a una generazione di artisti
Habitat 01 è una ricognizione, una collettiva a cura di Umberto Palestini, sulle realtà creative legate alla città di Teramo, dopo le personali dedicate a Giuseppe Stampone, Marco Chiarini e Georgia Tribuiani. La mostra è una panoramica che intende segnalare personalità artistiche, legate ai diversi linguaggi estetici delle arti visive contemporanee (pittura, fotografia, scultura, disegno, installazione), che vivono, operano o si sono formate nel nostro territorio. La volontà è di creare un focus, un dibattito su artisti che hanno contribuito a delineare la fisionomia culturale della città, facendo emergere un panorama di valenza nazionale, vista la ricchezza espressiva testimoniata dalle loro opere.
Un pittore che ama il pastello e odia le cornici
Marino Melarangelo è un pittore che apprezzo molto e che avrei voluto intervistare da tempo. Mi pento di non averlo fatto prima perché, solo ora, ho avuto la possibilità di scoprire un artista profondo, consapevole, alla continua ricerca di sé. Ho anche visitato il suo studio, dove l’arte di famiglia trasuda da ogni angolo, e ammirato i suoi lavori. Che mettono al bando i colori e danno spazio solo alla miscela di bianco e nero. La sua pittura, originalissima, è puro sogno ma non potrebbe fare a meno della realtà da cui sempre prende spunto.
Il fumettista italiano che fa impazzire i francesi
C’è chi lo descrive come il nuovo Manara (di cui peraltro è amico) ma lui, Adriano De Vincentiis, disegnatore teramano molto apprezzato in Francia e in altri Paesi oltre che nel circuito di appassionati nostrani, rifiuta le etichette. Di certo si può dire che la sua matita riesce a incantare al pari di quella del grande artista a cui qualcuno lo vorrebbe accostare. De Vincentiis, che viene dallo stesso liceo (artistico) teramano in cui si sono fatti le ossa altri talenti della sua generazione (vedi Cristiano Donzelli o Carmine Di Giandomenico) è uno che riflette molto prima di pensare e non dà mai risposte scontate. Definirlo un anticonformista sarebbe riduttivo. Lasciamo che siano le sue stesse parole a fornircene il ritratto.
Un “ponte” virtuale per la promozione turistica
Si chiama www.6amico.com il nuovo portale attivato dal Comune di Mosciano, in virtù di un progetto sperimentale realizzato con il contributo del Bim e dell’Università di Teramo. L’iniziativa è stata presentata questa mattina in conferenza stampa dal sindaco di Mosciano, Orazio Di Marcello, dal Prorettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, e da Anna Carla Valeriano dell’Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese dell’UniTe.
Il portale istituisce un ponte virtuale tra comuni “gemellati” (in questa prima fase di “start-up” progettuale Mosciano e la città austriaca di Graz), che si presta ad essere esteso in maniera potenzialmente illimitata, con l’adesione di altri comuni.
Morro d’Oro, “nuova” musica dall’organo del ‘700
E’ tornato suonare, domenica 8 settembre alle ore 19,00, presso la chiesa dei SS. Salvatore e Nicola, a Morro d’Oro, uno storico organo settecentesco; parliamo di uno dei cinquanta strumenti costruiti da Adriano Fedri, esponente di una illustre famiglia di organari di Atri, di origini marchigiane. «Il restauro, curato da Eligio Bevilacqua di Sulmona, è merito di tanti, ma soprattutto della Comunità morrese», ha correttamente puntualizzato il parroco Don Julio Rosignoli che ha coordinato anche i recenti interventi alla magnifica chiesa a tre navate, danneggiata dal sisma del 2009. Alla tastiera dello strumento, l’ormai celebre concertista teramano Roberto Marini.
Il concerto di inaugurazione si è aperto con una Toccata di Girolamo Frescobaldi che, già alle prime note, ha suscitato un caldo quanto irrituale applauso.