Archivio dell'autore
La guerra di Cancellieri: incubi che non si scordano
Il linciaggio di una spia, rea di aver segnalato ai tedeschi la presenza di partigiani sulle montagne. La fucilazione di alcuni innocenti, colpevoli solo di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato e di essere scambiati per ribelli. Le azioni indimenticabili di alcuni eroi, il cui sacrificio colpisce sia per il coraggio sia per il significato che assume agli occhi di chi resta. Tutto questo ed altro ancora in un libro – che si legge d’un fiato – sulla Resistenza a Teramo. Il libro si chiama “Momenti di guerra” (Marte Edizioni) e l’autore è Lucio Cancellieri. Ottanta pagine, fatte interamente di testimonianze scritte e fotografiche e documenti, che parlano quasi mai attraverso gli occhi dell’autore ma sempre attraverso il ricordo di chi ha visto, di chi ha vissuto (a volte con orrore) sulla propria pelle la tragedia della seconda guerra mondiale.
L’Aquila, in sei in un bilocale (con i topi)
In fuga dai topi. La storia di Elvis, 44 anni, un infarto alle spalle e altri problemi di salute in corso, è una storia di ordinario orrore, oggi, a L’Aquila, a due anni e mezzo dal terremoto. Elvis vive con la moglie Rita, 43 anni, due figli di diciassette e diciotto anni, la compagna di uno di questi e il bimbo di otto mesi della giovane coppia, a Monticchio, una frazione del capoluogo nelle vicinanze di Onna. In sei in un bilocale di appena 55 metri quadrati.
Abita qui da quando, cinque anni fa, ha occupato abusivamente uno dei 72 appartamenti di un imponente e malmesso casermone dove, in seguito al terremoto, sono arrivati la muffa e i topi. Ratti, più che semplici topi, grandi e aggressivi. Per stessa ammissione dell’Ater, intervenuta con la Asl già una prima volta ma, almeno finora, con esito parziale.
Glm, storia di un’azienda “tedesca” in Abruzzo
Unindustria, il magazine di Confindustria Teramo, ha pubblicato nell’ultimo numero (ottobre 2011) la storia del Gruppo GLM, con sede a Castelnuovo Vomano, una realtà nata tredici anni fa dall’idea di alcuni operai della Mta. Graziano Forcini e Peppino Barlafante raccontano in questa intervista una bella avventura, che passa anche per l’acquisizione e il salvataggio della loro ex azienda…
Quando è iniziata questa avventura?
Graziano Forcini: «Abbiamo iniziato nel 1998. Eravamo in tre, tutti operai dipendenti della Mta del gruppo Metalfin, la prima realtà metalmeccanica della zona, il cui stabilimento era situato nella zona di Mosciano. All’inizio è stata una sfida, avevamo voglia di fare qualcosa di importante».
Orso bruno marsicano a rischio estinzione
Stare alla larga dall’uomo. Sembra essere l’unica reale possibilità di sopravvivenza dell’orso bruno marsicano, specie sempre più a rischio estinzione. L’ultima vittima è stata una femmina, investita all’inizio di maggio da un’auto lungo la provinciale 83, nei pressi di Pescasseroli. I suoi tre cuccioli, che hanno circa 16 mesi di vita e sono già stati svezzati, vengono sorvegliati a distanza dagli operatori del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Parola d’ordine: lasciare in pace gli animali.
Quello di mamma orsa non è l’unico caso, in tempi recenti, di morte violenta di un ursus arctos marsicanus. Ad aprile, la carcassa di un plantigrado adulto è stata trovata dagli uomini della Forestale a Villa Scontrone. Sotto un bel mucchio di terra e calce. Il trend di mortalità per cause antropiche è drammaticamente stabile.
Molluschi e crostacei “sentinelle” dell’acqua da bere
Molluschi e crostacei “sentinelle” della qualità dell’acqua potabile. Un progetto sperimentale, già in fase avanzata, che i ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale”, in collaborazione con la Ruzzo Reti Spa, l’ente gestore dell’acquedotto della provincia di Teramo, hanno avviato quattro anni fa.
Con risultati sorprendenti sia in termini di costi, molto bassi, sia in termini di efficienza, dato che il monitoraggio biologico consente il controllo in tempo reale dell’acqua che dalle sorgenti finisce sulle tavole della popolazione teramana.
Un sistema che la Ruzzo Reti affianca a quello, più tradizionale, del controllo puntuale dei parametri chimico-fisici.
Cesareo durante l’intervento al cuore: si salvano
La notte più lunga di Veronica F., 32 anni, abruzzese, è stata quella tra venerdì e sabato scorsi, quando con un parto cesareo ha dato alla luce, all’ottavo mese di gravidanza, una bella bimba di tre chili e mezzo. Niente di strano fin qui. L’eccezionalità sta nel fatto che è nata pochi istanti prima che i cardiochirurghi dell’ospedale di Teramo operassero Veronica al cuore per un aneurisma dissecante dell’aorta. Hanno visto la morte in faccia, lei e la piccola, ma ora stanno bene. Quasi un miracolo, dicono i medici.
Il dramma è arrivato all’improvviso. Nel pomeriggio Veronica accusa un malore in ufficio, un violento dolore alla schiena che non va via. È colpa dell’aria condizionata, suggerisce qualche collega. Ma lei non si sente affatto bene e decide di chiamare il 118. L’ambulanza arriva e la trasporta prima al più vicino ospedale, ad Atri, e poi, una volta accertata la gravità della situazione, a quello del capoluogo, Teramo, a 48 chilometri di distanza.
A Sulmona l’asta dei “corpi di reato”
Centosessantotto corpi di reato, confiscati in 27 anni di lotta alla criminalità, sono andati all’asta a Sulmona, in provincia dell’Aquila. Tra gli oggetti in vendita, c’era anche un perfetto «kit da scasso»: martello, mazzuola, mazza in ferro, scalpello, punteruolo e leva in ferro o «piede di porco» che dir si voglia. Un set da far invidia ad Arsenio Lupin (con le opportune distinzioni del caso in favore dell’elegante ladro gentiluomo nato dalla penna di Leblanc) appartenente di sicuro a qualche professionista del furto attivo in Abruzzo negli anni Novanta. Il costo dell’attrezzatura? Appena 7 euro.
Un affare, se si considera che è ancora in buono stato e può essere utilizzata per scopi finalmente leciti. L’esecuzione di questi e altri beni è avvenuta martedì 13 settembre in tribunale, a cura dell’ufficio corpi di reato.
Lucio Dalla alla festa del “nonno G”
Una vecchia promessa, fatta all’incirca quarant’anni fa, è stata finalmente mantenuta. Lucio Dalla si è presentato a sorpresa a Giulianova Lido, nella villa di Giovanni Gasbarrini, il noto medico di origini abruzzesi, in occasione della “festa del nonno G”.
Un evento che ogni anno, insieme a parenti e centinaia di amici, appartenenti a diverse generazioni (dai più anziani ai bambini), il luminare – ex direttore dell’istituto di medicina interna dell’Università Cattolica di Roma, docente universitario e autore di numerose pubblicazioni – celebra per festeggiare gli anni. Quest’anno, 75 le candeline da spegnere.
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I voli del tenente Carla Angelucci
Ha 28 anni, è abruzzese ed ha un carattere energico e delicato allo stesso tempo: se da un lato ama sport come il judo e il paracadutismo, dall’altro si diletta nel comporre poesie o suonare il pianoforte. Per una volta è una «lei» l’orgoglio dell’Aeronautica militare. Si chiama Carla Angelucci, ha il grado di tenente ed è il primo istruttore di volo donna delle forze armate italiane. Ma non si sente affatto un maschiaccio.
Da piccola adorava giocare con le bambole e, fuori dalla caserma, non disdegna i tacchi alti. È stato difficile far accettare la scelta a mamma e papà, lui ingegnere e lei architetto, ma ora sono felici dei risultati ottenuti dalla figlia prodigio. Carla è nata a Ortona, in provincia di Chieti. I suoi primissimi studi li ha fatti dalle Orsoline, poi si è diplomata al liceo scientifico “Masci” e, subito dopo, è entrata in Accademia.
Uomo Plasmon, traversata con l’ex pm
Un ex pm e giurista, Gianfranco Iadecola, ed un ex detenuto per traffico internazionale di droga, Fioravante Palestini, detto Gabriellino, 64 anni, sopravvissuto per 20 anni al rigore delle carceri egiziane e noto anche come «Uomo Plasmon» (è stato protagonista di un noto spot negli anni Sessanta) tentano insieme la traversata dell’Adriatico in pattino. L’impresa, rinviata per il maltempo, è attesa nei prossimi giorni.
I due salperanno per la Croazia dove, da Sebenico, affronteranno un viaggio di 87 miglia marine (circa 180 chilometri) per giungere nel porto di Giulianova (Teramo) circa 30 ore dopo. Palestini – che ha già compiuto due volte la traversata dell’Adriatico (la prima volta nel 2008, in coppia con un giovane vogatore, e la seconda, nel 2009, coprendo da solo le 90 miglia che separano la Croazia da Giulianova in 28 ore) – fu arrestato nel 1983…