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Fare il giro del mondo con 8 euro al giorno
Dire addio al lavoro, arrivederci a tutto il resto e partire. Senza prendere aerei e, soprattutto, senza fissare una data per il rientro. È la sfida-avventura di Simone Maione, 33 anni, e Lisa Cantagallo, 32, originari di Penne, in provincia di Pescara, i quali hanno lasciato le rispettive attività professionali (lui era direttore vendite in una multinazionale che commercializza prodotti online, lei è biologa e lavorava in una cooperativa) e lo scorso 5 settembre hanno iniziato il giro del mondo. Unica limitazione, un budget di tredici euro al giorno per persona, che all’inizio sembrava inadeguato e invece è bastato a coprire tutte le necessità.
«Siamo arrivati in Malesia spendendone solo otto e non ci siamo fatti mancare nulla, basta adattarsi» raccontano Simone e Lisa a Corriere.it. La loro è un’idea nata per caso, «in una di quelle sere che sei stanco di lavorare dodici ore al giorno e ti accorgi che l’essenza della vita non può essere solo quella. Il viaggio ci sta dando ragione, stiamo attraversando popoli e culture diverse, apprendendo usi e costumi dei posti e condividendo esperienze con altri viaggiatori».
Sport e volontariato, il tandem che vince. Sempre
Sport e volontariato. Un tema affascinante e complesso allo stesso tempo. L’ultimo numero di “Cuore volontario”, il periodico del CSV di Teramo, sceglie di occuparsene raccogliendo le voci degli stessi protagonisti di questo connubio. Sono storie di passione e speranza: il papà diventato istruttore di nuoto per amore del figlio affetto da sindrome di down, i campioni del basket in carrozzina e del torball, Romina e la sua contagiosa passione per gli sci, passione che supera anche l’apparente ostacolo di una carrozzina.
È un serpentone colorato di voci, emozioni e immagini che non si dimenticano. Si tratta di storie vere, come veri sono i successi di chi si immaginava relegato nel proprio handicap fisico e ha riacquistato la libertà di sentirsi vivo oppure di chi si sente vivo perché consente a chi gli sta vicino di esserlo.Stiamo parlando dei volontari e del loro rapporto con lo sport. Un’intesa forte, con qualche problema che andrebbe affrontato e risolto.
«Teramani, conviene rispettare le regole»
Dottoressa Di Ruocco, oggi la provincia di Teramo è una provincia sicura?
«Dipende da che angolatura vogliamo affrontare il discorso della sicurezza. Oggi la sicurezza non è mai un concetto totale. Noi non possiamo mai affermare che l’insicurezza è uguale a zero, possiamo invece confrontarci con altri territori e dire che è più o meno elevata rispetto ad altre province o a livello nazionale. Certo, negli ultimi anni il senso di sicurezza dei cittadini è abbastanza calato, non per un’assenza o per una scarsa presenza delle forze di polizia, bensì per il fatto che indubbiamente negli anni c’è stata un’apertura del territorio con la presenza di numerosi extracomunitari, soprattutto gruppi criminosi albanesi e rumeni, e con il fatto che il territorio stesso è facilmente percorribile».
La passione per il web che fa pedalare l’impresa
Giammaria de Paulis, 35 anni, informatico e imprenditore. Quando è iniziata la sua attività?
«La passione esiste da sempre anche se ufficialmente l’attività è iniziata nel 1998, agli albori di internet, quando ho aperto la mia ditta. Ed in quel lontano 1998 ricordo che la Camera di Commercio non sapeva neanche come inquadrare la mia attività economica, del resto ai quei tempi di web si parlava ancora poco. Invece per quanto riguarda il nome della ditta, ero stato colpito da un pubblicità danese in cui veniva citata la parola, Cykel (bicicletta). Da quel momento ho sempre sostenuto, simpaticamente, che la Cykel Software, ora Cykel Web Agency, vuole crescere pedalando molto».
Se la contraffazione colpisce pure i concimi
Non solo abbigliamento, calzature o prodotti agroalimentari. La contraffazione del made in Italy colpisce anche altri beni considerati meno nobili ma ugualmente preziosi. Il concime, per esempio. Ne sa qualcosa l’imprenditore Cesare Puccioni, da alcuni mesi presidente nazionale di Federchimica al posto di Giorgio Squinzi, nuovo leader di Confindustria. Solo qualche anno fa, Puccioni non immaginava che qualcuno avrebbe copiato, anzi clonato il logo identificativo e le confezioni dei fertilizzanti che la sua società, con sede nella zona industriale di Punta Penna, a ridosso del porto di Vasto, produce dal 1888. L’allarme scatta in Bulgaria, a marzo dell’anno scorso, nella località di Stara Zagora. Un cliente segnala la presenza sul mercato locale di confezioni sospette di Nutrisol, uno dei fertilizzanti prodotti dalla Puccioni Spa. Il marchio è identico ma il concime viene venduto a un prezzo inferiore. Le differenze, per un occhio poco allenato, sono minime: il logo è stampato su un’etichetta adesiva e non direttamente sulla busta, l’indirizzo manca e il disegno sul lato anteriore del sacco è simile a uno ormai in disuso.
«Salvata dalle macerie e poi dimenticata dallo Stato»
Andrea, Aldo, Liberato, Antonella… Ricorda il nome dei suoi soccorritori uno ad uno. E di notte è perseguitata dagli incubi: il boato e poi le urla strazianti e i gemiti delle persone che non ce l’hanno fatta, inghiottite da cemento e mattoni nel palazzo di via Generale Francesco Rossi 22, venuto giù come burro (è in corso un procedimento penale per accertare le responsabilità del crollo) nonostante le rassicurazioni. Diciotto gli studenti che lì hanno perso la vita. Come le sue migliori amiche, Federica Moscardelli e Serena Scipione, e l’altra inquilina che condivideva con lei l’appartamento, Ivana Lannutti.
Ora però Marta Valente, la studentessa salvata dopo 23 ore trascorse sotto le macerie a L’Aquila, è una persona nuova. Un anno fa ha completato gli studi nell’ateneo del capoluogo abruzzese e si è laureata in Ingegneria gestionale con il massimo dei voti, la lode e una menzione speciale.
Padre scompare con il figlio di tre anni
Ai genitori aveva detto di voler fare semplicemente un giro nella vicina Ascoli Piceno, ma poi in serata non ha fatto rientro a casa e sono ormai dieci giorni che la famiglia attende il ritorno di Y.D.A., operaio disoccupato di 29 anni, residente a Valle Castellana, al confine tra Abruzzo e Marche, allontanatosi senza una spiegazione insieme al figlio di appena tre anni. Di loro non si hanno più notizie e i nonni paterni hanno iniziato a temere per la sorte del giovane e del bambino, i quali vivono con loro da quando la madre del piccolo (una ballerina) dopo aver partorito è tornata quasi subito in Grecia, il suo Paese di origine.
La scomparsa, questa almeno è una delle prime ipotesi fatte dagli investigatori, potrebbe essere stata la conseguenza indiretta di un provvedimento del tribunale dei minorenni di Ancona che, nel procedimento giudiziario in corso, ha deciso di accogliere la richiesta di affidamento alla madre greca. Un fulmine a ciel sereno, che ha colto di sorpresa e amareggiato non poco il padre. Adesso la paura è che Y. possa aver pensato ad un gesto sconsiderato.
«Guai a chi tocca il santo», fedeli contro il vescovo
«Dio ce l’ha dato, guai ora a chi lo tocca». Con queste parole, a tratti urlate con rabbia, un gruppo di fedeli, perlopiù donne anziane, ha bloccato la cerimonia religiosa con cui il vescovo di Sulmona, Angelo Spina, avrebbe dovuto prelevare la statua con le reliquie di san Pelino, patrono della locale diocesi, per trasferirle in un santuario di Durazzo, in Albania, luogo di nascita del santo. Non avendo ottenuto ciò che volevano, dopo essersi radunati questa mattina all’esterno della chiesa, il gruppo di fedeli è entrato dentro mentre il vescovo stava pregando e, di fatto, l’ha costretto a sospendere la liturgia.
Lacrime, disperazione e rabbia sono durate quasi un paio d’ore. Alla fine, dopo un breve colloquio, monsignor Spina ha deciso di rinunciare, almeno per il momento. «Visto che c’è bisogno anche di calma e serenità – ha detto – è bene forse per il momento, ma solo per il momento, sospendere».
I cittadini chiamano, i volontari rispondono
Il cuore oltre l’ostacolo riesce a gettarlo solo chi ha cuore da vendere. Solo chi, come i tanti volontari impegnati nell’eccezionale emergenza maltempo della scorsa settimana, ha affiancato (quasi 24 ore su 24) forze dell’ordine, vigili del fuoco e operatori del soccorso e dell’assistenza sanitaria nell’aiuto all’Abruzzo piegato da ghiaccio e neve.
«Il maltempo – ci ha spiegato Alfredo Andreoli, responsabile del Procivol, il coordinamento della Protezione civile in provincia di Teramo – ha visto operativi sul nostro territorio circa 360 volontari appartenenti a tutte le associazioni che si occupano di protezione civile, complessivamente quindici. E per il maltempo sono stati utilizzati tutti i quaranta mezzi speciali a nostra disposizione. Ci siamo mossi appena abbiamo avuto contezza di ciò che stava accadendo, lavorando a stretto contatto soprattutto con i vigili del fuoco».
Stupro di gruppo, quattro indagati
«Stuprata selvaggiamente da uno o più uomini che volevano provare una pratica estrema». È questa una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di dare una spiegazione all’episodio di presunta violenza accaduto nella notte tra sabato e domenica, all’uscita della discoteca Guernica, nel comune di Pizzoli. Vittima una ragazza ventenne di Tivoli che studia all’università dell’Aquila.
Nel frattempo sono già trapelate le prime indiscrezioni a proposito dell’iscrizione sul registro degli indagati dei quattro giovani sospettati a vario titolo del grave fatto. Innanzitutto il giovane militare campano, appartenente al 33° Reggimento artiglieria dell’Aquila, che è stato trovato vicino al punto in cui la studentessa giaceva svenuta e che ha ammesso l’atto sessuale dicendo però che lei era consenziente, quindi altri due commilitoni, uno campano e l’altro aquilano, e infine la fidanzata di quest’ultimo. L’età dei quattro oscilla tra i 20 e i 22 anni.