Archivio per la categoria ‘Costume’
Il dizionario del “montoriese” in ventimila lemmi
Montorio al Vomano ha il suo “vocabolario”. L’amministrazione comunale ha presentato infatti il “Dizionario del Montoriese. Lessico e morfologia” (EditPress Edizioni, Castellalto 2011), di Manlio Patriarca. L’opera è suddivisa in quattro parti: la presentazione con le abbreviazioni, le voci tecniche che sono guida alla consultazione di una grammatica totalmente sconosciuta, salvo alcune somiglianze con ciò che appartiene ad eccezioni di lingue per lo più morte, il lessico con l’attenta ricerca non della traduzione della parola ma dell’espressione italiana dello stesso concetto. Infine, gli idiomatismi, cioè i modi dire, che rappresentano i documenti contenenti i reperti archeologici di ordine linguistico, sociale, legislativo e morale. L’autore in quest’ultima parte fa una carrellata di pillole di saggezza in versi, saluti, proverbi sul paese, la vita familiare e quella nei campi, le preghiere e anche qualche curiosità.Tutto rigorosamente scritto in dialetto con traduzione accanto.
Uomo Plasmon, traversata con l’ex pm
Un ex pm e giurista, Gianfranco Iadecola, ed un ex detenuto per traffico internazionale di droga, Fioravante Palestini, detto Gabriellino, 64 anni, sopravvissuto per 20 anni al rigore delle carceri egiziane e noto anche come «Uomo Plasmon» (è stato protagonista di un noto spot negli anni Sessanta) tentano insieme la traversata dell’Adriatico in pattino. L’impresa, rinviata per il maltempo, è attesa nei prossimi giorni.
I due salperanno per la Croazia dove, da Sebenico, affronteranno un viaggio di 87 miglia marine (circa 180 chilometri) per giungere nel porto di Giulianova (Teramo) circa 30 ore dopo. Palestini – che ha già compiuto due volte la traversata dell’Adriatico (la prima volta nel 2008, in coppia con un giovane vogatore, e la seconda, nel 2009, coprendo da solo le 90 miglia che separano la Croazia da Giulianova in 28 ore) – fu arrestato nel 1983…
A Torricella Sicura la magìa dell’Infiorata
A Torricella Sicura (Teramo) per il sesto anno consecutivo torna l’arte sacra dell’Infiorata. Nel centro storico cittadino, nella notte fra il 25 e il 26 giugno, in occasione della solennità del Corpus Domini, 250 infioratori volontari si daranno appuntamento per realizzare delle vere e proprie opere d’arte utilizzando trucioli di legno di abete bianco.
Giovani e meno giovani del posto e non solo daranno vita quasi per magia a un immenso tappeto multicolore, di 21 quadri di arte sacra seguendo il tema dell’anno liturgico.
Se una scollatura a Pescara costa una multa salata
Il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, è volato a Bruxelles e non riesce a sentire il rumore che la nuova ordinanza antiprostituzione – multe fino a 500 euro per chi veste con abiti succinti e in maniera provocante in alcune zone “calde” del territorio comunale, ma solo dalle 22 alle 7 – ha prodotto in città.
Adesso infatti, è assolutamente vietato non solo rallentare, marciare in auto a passo d’uomo o fermarsi a bordo del proprio veicolo dinanzi a una prostituta, ma anche indossare capi di abbigliamento suscettibili di «offendere la pubblica decenza nonché tali da manifestare inequivocabilmente l’intendimento di offrire prestazioni sessuali a pagamento». Sono quattro le zone della città interessate, tra il centro e la riviera. Le stesse “passeggiatrici”, dopo una serie di sanzioni non pagate, rischieranno l’espulsione o il foglio di via obbligatorio.
Torna a Cocullo l’antichissimo rito dei serpari
Come da tradizione si rinnova stamattina l’antichissimo rito dei serpari di Cocullo (L’Aquila) che si ripete da tempi immemori ogni primo giovedì di maggio.
In questa occasione il piccolo centro di Cocullo, paese in provincia de L’Aquila arroccato su un colle nel mezzo della Valle del Sagittario al confine con la Marsica, si riempie di migliaia di visitatori, giornalisti e fotografi, provenienti da tutte le parti del mondo per assistere alla suggestiva cerimonia.
Il Carnevale è morto, viva il Carnevale!
Se in tutto lo stivale si festeggia il Carnevale, a Montorio al Vomano (Teramo) sopravvive un caratteristico rito, unico nel suo genere, che ripropone in chiave parodistica il “funerale dei festeggiamenti”. E’ il “Carnevale morto”, una tradizione che risale alla fine degli anni Venti, nata dall’idea di alcuni giovani insofferenti del regime fascista, perciò malvista dalle autorità, e proibita dopo alcuni anni fino all’immediato dopoguerra.
La manifestazione si drammatizza il giorno delle Ceneri (9 marzo), primo della Quaresima, simulando le esequie del Carnevale, appena passato, al quale i montoriesi rendono onore con spirito burlesco e beffardo, inscenando un canovaccio di satira paesana con le maschere vestite a lutto.
Neoborbonici a Civitella del Tronto per il 150°
L’indiscrezione ci raggiunge un paio di settimane prima di Natale. I neoborbonici, scandisce a chiare lettere la nostra fonte, hanno prenotato un intero albergo a Civitella del Tronto per le celebrazioni della ricorrenza del 20 marzo 1861.
La notizia merita un approfondimento. Se la voce è confermata, la Fortezza di Civitella, ultimo baluardo borbonico del Regno delle Due Sicilie , corre il rischio di rivivere a distanza di 150 anni una contrapposizione analoga.