Il potere delle Logge secondo Serpentini
Saranno Teramo e Bellante le sedi per la doppia presentazione dell’ultima fatica editoriale del professor Elso Simone Serpentini, “All’Oriente di Teramo. La massoneria teramana tra storia e cronaca” (Artemia Edizioni, Mosciano 2013, pp. 392), questo il titolo del libro del docente teramano sulle origini della massoneria a Teramo. Certamente un libro che farà discutere nei prossimi mesi. La prima presentazione è prevista per giovedì 20 giugno, alle ore 17,30 nella Sala San Carlo del Museo Civico (Via Delfico, 36 – Teramo).
Insieme all’autore sarà presenteLuigi Ponziani, direttore della Biblioteca Provinciale “Delfico” di Teramo e autore di numerosi saggi storici sul periodo del fascismo e dell’intero Abruzzo. La manifestazione è stata patrocinata dal Comune di Teramo, dall’Associazione “Teramo Nostra” e dalla casa editrice “Artemia” di Mosciano Sant’Angelo.
La seconda serata di presentazione si svolgerà a Bellante, sabato 22 giugno, ore 17, organizzata dall’Associazione Culturale “Nuove Sintesi”, “Bellante In” e dalla casa editrice “Artemia” di Mosciano, presso la sala consiliare del municipio a Bellante paese.
Interverranno l’autore del libro e il professor Lino Befacchia, attuale dirigente scolastico del Liceo Scientifico “D’Annunzio” di Corropoli.
Le domande che Serpentini nel suo libro “All’Oriente di Teramo. La massoneria teramana tra storia e cronaca” sono le stesse che si poneva Ferruccio Pinotti riguardo alla massoneria nazionale nel suo volume “Fratelli d’Italia”. Qual è la consistenza di questo gruppo di potere a Teramo? Quanti sono veramente i massoni teramani? Quali posizioni di vertice occupano nella società, nella politica, nell’amministrazione pubblica e nell’economia? Il potere delle Logge è in ascesa? Chi occupa le posizioni chiave nella politica, nelle banche, nell’industria, nelle istituzioni? Quali sono i rapporti tra la massoneria teramana e gli altri “poteri forti”? Perché sono poche le inchieste giudiziarie che toccano la massoneria e il potere politico-finanziario e quelle poche che vengono avviate non approdano mai a nulla o vengono improvvisamente chiuse?
La massoneria è una realtà segreta ed iniziatica e nel trattarne e nel delinearne le attività, ci si deve muovere, così fa Serpentini, su un doppio livello. Il primo è costituito dall’attività palese, ufficiale, carica di simboli e riferimenti a figure storiche di indubbio spessore, un mondo ricco di valenze filosofiche, sociali, umanitarie, nel quale si trattano temi come la libertà, l’uguaglianza, la tolleranza religiosa. Il secondo è immerso nell’oscurità ed è occulto, a volte inaccessibile, in un mondo in cui l’uso del segreto è un mezzo di conquista di un potere senza controllo e le Logge diventano comitati d’affari.
Serpentini, dopo aver tracciato una ricostruzione storica della massoneria teramana dell’Ottocento, la cui realtà si presenta intrecciata con quella della carboneria, tenta di rintracciare nell’attualità e nella cronaca i segnali della presenza attuale della massoneria nel teramano. Ecco quindi che tenta di spiegare quante Logge massoniche sono presenti nella provincia teramana e a quali delle tre principali Obbedienze massoniche appartengono quelle esistenti, il Grande Oriente d’Italia, la Gran Loggia Nazionale d’Italia, la Gran Loggia Regolare d’Italia, o eventualmente ad altre Obbedienze minori.
La conclusione del suo percorso di ricerca è che è certamente diffusa anche nel Teramano una vera e propria “corsa al grembiulino”, una generalizzata voglia di squadra e compasso, fenomeno sempre più vasto di cui si colgono numerosi e inequivocabili segnali, legati alla tradizione e alla storia della massoneria teramana, che affonda le sue origini fin nel Settecento.
Qualcosa di nuovo? La massoneria come altre forme di associazionismo persegui propri fini. Quante associazioni per legge devono inserire la clausola di non essere a fini politici ma in realtà sono mascherazioni di interessi politici? Cosa ha la Massoneria di diverso? I Riti? Il suo volersi Nascondere? La trasversalità? Vi consiglio di leggere http://www.unite.it/UniTE/Engine/RAServeFile.php/f/news/Valutazione_rice… “«Riviste di serie A e di serie B selezionate, nell’epoca della globalizzazione, tra quelle di una minoranza di Paesi; case editrici “in” e “off ” sulla base di parametri stabiliti in modo centralizzato dall’ANVUR; citazioni dei propri lavori obbligatorie per essere accreditati a fini di promozione di carriera e di finanziamenti; banche dati internazionali in mano a società private, come terminale ultimo dell’accreditamento. Il tutto dentro una logica “di mercato”… Ma quanto “vale” la libertà di insegnamento? Con un sistema come questo, partorito dall’Unione Europea e pedissequamente recepito dal MIUR, dove va a finire il pluralismo della ricerca? Dove va a finire l’autonomia dei Commissari di concorso, impossibilitati a esprimere – a causa di criteri predeterminati – un giudizio di merito responsabile innanzitutto sul contenuto dei lavori presentati dai candidati? E infine: chi ha deciso e controllato i controllori che hanno varato questi rigidissimi parametri, una delle invenzioni di quest’Europa dominata dal burocratismo della Commissione e dalla mancanza di potere del Parlamento europeo?»” Non è altra che una forma diversa di massoneria mascherata da libertà?
Mattie Mcdowell
15 Lug 2013 alle 06:42 edit_comment_link(__('Modifica', 'sandbox'), ' ', ''); ?>