Laturo e il sogno dell’ecovillaggio senza strada
Storieabruzzesi.it vi segnala il caso di Laturo, un borgo abbandonato (come tanti) nel comune di Valle Castellana, in una una zona sperduta fra Marche e Abruzzo. L’ultima famiglia abbandonò il villaggio alla fine degli anni Settanta. Ora un gruppo di ambientalisti, capitanati da un insegnante di ginnastica con la passione per l’escursionismo, ha deciso di riportarlo alla vita per farne un ecovillaggio senza strada, forse il primo in Italia di questo genere.
L’obiettivo è salvare le case, ormai in rovina, e la piccola chiesa, oltre ai resti di un’architettura antica (come i classici gafii, balconi di origine longobarda).
Sono già due anni che il gruppo di amici festeggia il Natale nel borgo abbandonato.
L’associazione “Amici di Laturo” si è data anche un codice etico per ricreare «non solo un turismo rurale intelligente, saltuario e di nicchia, ma un’idea di vita alternativa. In sostanza un progetto pilota di ecovilaggio, uno dei rarissimi al mondo senza strada». Solo così, dicono, si può tutelare il “fascino primordiale” del borgo alla «riscoperta del tempo perduto» attraverso «chilometri di dimenticati sentieri, borghi e gruppi di case che spuntano all’improvviso in mezzo alla folta vegetazione».
L’impegno dell’associazione è finalizzato, scrivono nel loro sito www.borgodilaturo.it (dove ci sono anche molte belle foto come si può vedere cliccando qui) a «spingere qualcuno a ripopolare stabilmente quelle terre cosi remote e selvagge, per tornarci a vivere almeno alcuni mesi all’anno».
Nicola Catenaro