L’Aquila, isolatori sismici irregolari nelle new town
Le 19 new town del progetto CASE, assegnate dalla Protezione civile alle famiglie aquilane dopo il sisma del 6 aprile 2009, non sarebbero a prova di terremoto. Una perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari Marco Billi ha infatti rilevato irregolarità negli isolatori antisismici installati sotto le piastre di cemento armato delle abitazioni. I problemi sono emersi dopo le prove, effettuate nei laboratori di Torino, Alessandria e San Diego (California), su nove isolatori campione. Uno di questi, durante i test, si è addirittura rotto.
La perizia, curata dall’ingegner Alessandro De Stefano del Politecnico di Torino, è stata disposta nell’ambito dell’inchiesta della Procura aquilana che attualmente vede indagate sei persone per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.
Le anomalie rilevate dimostrerebbero che almeno 200 isolatori antisismici forniti dalla società Alga di Milano, che insieme alla Fip Industriale di Padova si è aggiudicata la gara per la costruzione di circa 7300 isolatori (la spesa complessiva supera i 7 milioni e 100 mila euro), presentano criticità ai fini della sicurezza e del funzionamento. Tanto che i periti del tribunale auspicano un intervento di sostituzione dei dispositivi difettosi, il cui numero potrebbe essere destinato a salire (l’Alga ne ha forniti in totale 4899). In una lettera inviata successivamente a Corriere.it, i legali della Fip industriale precisano che gli isolatori da loro prodotti sottoposti alla prova-campione si sono dimostrati «funzionanti, idonei e utili allo scopo per il quale sono stati installati».
Che gli isolatori potessero presentare problemi lo aveva annunciato un’inchiesta giornalistica di Ezio Cerasi e Claudio Borelli per Rainews24. I test disposti dal gip hanno confermato le criticità dopo alcune prove nelle quali – scrivono i periti – «si è manifestato, anche in misura drammaticamente evidente, il fenomeno dello “stick-slip”, fenomeno potenzialmente distruttivo che può essere presente anche nel moto reale di origine sismica nel quale sono presenti frequenti arresti e cambi di direzione…». I dispositivi installati, precisano i periti, potrebbero essere giudicati idonei in base alle normative nazionali o europee vigenti che, tuttavia, «non sempre possono essere sufficientemente rappresentative e cautelative» in quanto non terrebbero conto degli effetti dei terremoti reali.
Nicola Catenaro
Pubblicato il 23 luglio 2012 su Corriere.it
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“I dispositivi installati, precisano i periti, potrebbero essere giudicati idonei in base alle normative nazionali o europee vigenti che, tuttavia, «non sempre possono essere sufficientemente rappresentative e cautelative» in quanto non terrebbero conto degli effetti dei terremoti reali.”
Se sono a norma secondo le leggi vigenti, mi pare che la conclusione della perizia sia un po’ stramba, no? Prima si cambino le leggi e le norme, poi si richieda la sostituzione dei componenti. O le perizie ora legiferano?
Prima che si sospetti un parere fazioso, per bialnciare quanto detto cmq Le indico un’interessante lettura:
“Atti di Sindacato Ispettivo”, 3-01302 pubblicata il 5 maggio 2010,
primo firmatario Alfonso MASCITELLI.
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=478696
BloBlo
24 Lug 2012 alle 15:37 edit_comment_link(__('Modifica', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Grazie, leggerò.
Nicola Catenaro
24 Lug 2012 alle 23:19 edit_comment_link(__('Modifica', 'sandbox'), ' ', ''); ?>