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Autoporto per il ciclocross, la denuncia della Cna

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L'autoporto di Roseto degli Abruzzi utilizzato come velodromo

Autoporto o velodromo? Luogo deputato allo smistamento delle merci trasportate su gomma oppure sede di manifestazioni sportive? L’autoporto di Roseto degli Abruzzi vive una crisi d’identità. La vive da circa dieci anni, cioè da quando la struttura avrebbe dovuto iniziare a svolgere la funzione per la quale era stata pensata.

Oggi è quello che è: emblema tra i più sconcertanti delle infrastrutture abruzzesi incompiute. Certo, non si può dire che non sia utilizzato, visto che da qualche anno ospita gli allenamenti e le gare di un’associazione di ciclocross.

Uno scambio (di gomme) non proprio alla pari, se pensiamo ai costi che la collettività ha dovuto sopportare per avere una specie di velodromo al posto di un autoporto.

Ce lo ricordava qualche mese fa il consigliere regionale Cesare D’Alessandro: una struttura di 80mila metri quadrati, i cui lavori, iniziati nel 1998, sarebbero dovuti terminare tre anni più tardi. Eppure l’opera doveva (almeno nelle intenzioni) costituire un percorso alternativo al trasporto su gomma ed essere utilizzata anche come luogo di ristoro, di deposito e scambio merci.

Il trasporto su gomma in verità è rimasto, ma riguarda mezzi ben più leggeri di camion e autoarticolati… E così accade che l’autoporto di Roseto, tra gli internauti, sia più noto per avere ospitato una tappa del Giro d’Italia di ciclocross che per altro.

Quello di Roseto non è l’unico autoporto della regione ad aver perso la propria identità. Ci sono anche, tra gli incompiuti, gli autoporti di Castellalto, Avezzano, San Salvo e, in maniera parziale, l’interporto di Manoppello, a Pescara.

La condizione delle grandi infrastrutture dell’autotrasporto regionale, incompiute o ferme da otto anni nonostante il susseguirsi di ben quattro governi regionali, è stata la causa scatenante della protesta inscenata dalla Fita-Cna regionale che a novembre, con un presidio degli autotrasportatori lungo la statale 16 e l’invasione pacifica dei camion nella zona industriale di Punta Penna, a Vasto, ha denunciato “i gravi ritardi e le evidenti distorsioni” che contraddistinguono tale situazione.

Il direttore della Cna regionale, Graziano Di Costanzo, ha annunciato manifestazioni analoghe nelle province di Teramo (Roseto e Castellalto) e L’Aquila (Avezzano) per “sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica verso i problemi del trasporto su gomma in Abruzzo, regione dove sono stati spesi milioni a centinaia per strutture logistiche mai attivate, se si fa eccezione e in maniera parziale, per l’interporto di Manoppello”.

Una delle prime azioni di protesta dopo quella di San Salvo, dovrebbe riguardare proprio l’autoporto-velodromo di Roseto degli Abruzzi.

  Nicola Catenaro

di Nicola Catenaro

martedì 25 Gennaio 2011 alle 23:02

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Pubblicato in Cronache

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2 commenti per 'Autoporto per il ciclocross, la denuncia della Cna'

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  1. Egr. Dr. Di Costanzo le parla di eccezione parziale per l’interporto di Manoppello , evidentemente non conosce la triste realtà!!!!! Gli “scatoloni” sono vuoti !!! inutilizzati aperture annunciate e puntualmente rimandate e adesso giusto per continuare nello sperpero centinaia di milioni di Euro per fare un casello autostradale utile solo per la tranzumanza!!!!!! VERGOGNA VERGOGNA!!! Dr. Di Costanzo Venga ad indagare meglio !!!!

    Daniel Iezzi

    30 Mar 2011 alle 07:25

  2. la domanda sorge spontane al Dr. Di Costanzo…..”ma Lei è mai stato all’interporto di Manoppello” da ciò che dice sembra proprio di no!!!! “scatoloni” vuoti inutilizzati…….. apertura annunciata e puntualmente rimandata più di tre volte, centinaia di posti di lavoro promesso dal direttore (manoppello è in campagna elettorale perche il 15 maggio 2011 si vota) e mai visti. Tanto per completare gli sperperi si vuole costruire un casello atuostradale da centinaia di milioni di Euro utile solo alla tranzumanza………….

    Daniel Iezzi

    30 Mar 2011 alle 07:31

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