Archivio per la categoria ‘Cultura & Spettacoli’
«Il Medioevo, un’età piena di luci e colori»
Berardo Pio, teramano, professore associato di Storia medievale all’Università di Bologna, è una di quelle persone che si fanno notare non perché sgomitano ma perché svolgono silenziosamente il proprio lavoro. In questo caso, si sa, il riconoscimento delle qualità straordinarie di una persona avviene più lentamente agli occhi dei più ma, quando accade, suscita piacevoli sorprese. Io ho avuto la fortuna di conoscere il professor Pio, che a 49 anni è tra i più apprezzati studiosi del Medioevo in Italia, già venti anni fa. Ero agli inizi del mio percorso professionale e “sgomitavo” – io sì – per rintracciare notizie da proporre alla redazione. Berardo Pio, all’epoca, era impegnato a Teramo sia sul fronte politico (era coordinatore provinciale del Pri) sia su quello culturale (era segretario di Italia Nostra). Ecco il risultato della nostra chiacchierata.
L’arte e la rivoluzione culturale pacifica di Appicciafuoco
Da bambino abitavo con la mia famiglia in via Stazio, palazzo Conocchioli, nel centro storico di Teramo. Sarà per questo che capisco lo scultore Marco Appicciafuoco, cresciuto a poche centinaia di metri di distanza, in via Cameli, all’incrocio con la circonvallazione, quando dice che il profilo della collina di fronte, con i suoi colori e i suoi tramonti tiepidi, lo affascinava tanto da sedurlo e solleticargli l’animo artistico. Classe 1970, amico personale di geni del calibro di Enzo Cucchi, Appicciafuoco mostra un lato umano timido che tradisce la potenza della sua capacità espressiva. Viene considerato vicino a quell’insieme di ricerche estetiche nominate “Transavanguardia” dal critico Achille Bonito Oliva. Il suo capolavoro sono i “Light Flowers”, opere dall’intrinseca luminosità (se così possiamo dire) che gli hanno regalato notorietà e fatto salire le quotazioni delle sue opere.
Il mosaico che rivive grazie agli studenti-volontari
Il mosaico romano torna alla luce grazie agli studenti volontari. Non sempre la burocrazia – intendendosi per tale l’insieme delle regole (a volte complicate, illogiche e lente) imposte dall’apparato amministrativo – offre il suo lato peggiore alla nostra sensibilità. Nel caso del liceo Saffo di Roseto degli Abruzzi (Teramo), è addirittura una burocrazia dolce quella che ha consentito a una trentina di ragazzi di accedere volontariamente a un percorso formativo che consentirà loro di apprendere le tecniche del restauro “dal vivo”.
Saranno gli studenti delle prime due classi del liceo scientifico ad indirizzo ambientale e biomedico ad operare, sotto la direzione di un addetto della Soprintendenza ai beni archeologici, il recupero del pavimento appartenente a un’antica domus romana .
«Vi racconto onde gravitazionali e futuro dell’Aquila»
Eugenio Coccia non è solo uno scienziato. Nella sua carriera, iniziata al fianco di Edoardo Amaldi, uno dei Ragazzi di via Panisperna (il gruppo di studio guidato dal premio Nobel Enrico Fermi), vanta anche esperienze da manager di centri di ricerca.
L’ultima in ordine di tempo è la direzione del Gran Sasso Science Institute, sorto a L’Aquila dove c’erano una volta le palestre dell’Isef e più di recente gli uffici della ricostruzione. Il presente della struttura è invece rappresentato da open space, biblioteche, sale riunioni. E dall’impegno di quasi un’ottantina di studenti provenienti da tutto il mondo.
La biblioteca orfana, questione di (in)civiltà
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera dei bibliotecari della “Dèlfico”, che la dice lunga su come sia possibile sconfinare nella inciviltà anche nei Paesi che si definiscono civili.
Dal 1° gennaio 2015, in seguito alla Legge “Delrio”, le Province hanno competenza solo su viabilità, trasporti, edilizia scolastica. Tutti gli altri servizi ( e i relativi dipendenti) dovranno essere ripartiti tra Comuni e Regioni. Purtroppo la Regione Abruzzo che, al pari delle altre regioni, avrebbe dovuto indicare quali servizi già in capo alle Province sarebbero stati trasferiti ai comuni o sarebbero rimasti competenza regionale, non ha ottemperato a questa norma. Le Province, a loro volta, in base alla Legge di stabilità approvata a fine anno, dovranno comprimere del 50% i costi relativi al personale, a partire da quei dipendenti e da quei servizi non più ad esse affidati. Le Biblioteche Provinciali d’Abruzzo, e tra esse la Biblioteca “Dèlfico”, dal 1° Gennaio 2015 non conoscono il loro destino.
Paolo Di Sabatino a Sanremo con Grazia Di Michele
Paolo Di Sabatino, artista poliedrico del panorama musicale italiano e internazionale, parteciperà al 65° Festival di Sanremo accompagnando come pianista e arrangiatore i big in gara Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (alias Platinette) con il brano “Io sono una finestra”.
La collaborazione tra Paolo Di Sabatino e Grazia Di Michele è iniziata nel 2011 con la pubblicazione del cd “Voices” seguito da “Giverny” album edito da Rai Trade dove Paolo è produttore, musicista e arrangiatore.
La forza di Paolo Di Sabatino è l’assoluta cantabilità delle sue composizioni, peculiarità che, unite alla prolificità compositiva, lo rendono unico nel suo campo.
Chiarini, 120 opere d’avanguardia
Sono oltre 120 le opere di Alberto Chiarini in mostra per la prima antologica con cui la città di Teramo rende omaggio all’artista teramano scomparso prematuramente 26 anni fa. Un vero e proprio racconto attraverso dipinti, grafiche e immagini provenienti da istituzioni, collezioni private e dalla stessa famiglia, che raccoglie per intero l’intenso percorso artistico ed umano di Chiarini: dalle prime originali sperimentazioni durante il periodo dell’Accademia delle Belle Arti, a Roma, al sodalizio artistico con Guido Montauti e l’avanguardia del gruppo “Il Pastore Bianco” negli anni Sessanta fino al realismo lirico della maturità. L’antologica “Alberto Chiarini (1958-1988)”, presentata questa mattina in anteprima alla stampa, sarà inaugurata al pubblico alle 18.30 e resterà aperta fino al 25 gennaio 2015 negli spazi della Pinacoteca Civica di Teramo (viale G. Bovio) che, per l’occasione, sarà interamente dedicata alle opere dell’artista.
Di Muzio e il Teatro stabile d’Abruzzo
Quali sono le radici del Tsa? Chi furono i fondatori? Quanto è stato determinante il ruolo della politica nella nascita del Tsa? I politici si sono serviti del teatro o gli uomini di teatro si sono serviti della politica? Perché Antonio Calenda abbandonò lo Stabile aquilano? Quanto durarono gli anni d’oro e quanto costarono? Le altre istituzioni culturali hanno beneficiato del ruolo del Tsa? Quando è iniziata la decadenza? È possibile rialzarsi e risorgere oppure dopo 51 anni il Tsa si trova a un fatidico bivio? A queste domande cerca di rispondere il libro “Il Teatro stabile d’Abruzzo. Tra Storia e Cronaca”, in uscita per i tipi di Ricerche&Redazioni, l’opera con cui il giornalista Antonio Di Muzio traccia la storia del Tsa, massimo ente teatrale regionale e fiore all’occhiello della cultura in Abruzzo e in Italia.
Favole in ambulatorio con Andrea Satta
Sabato 6 dicembre ad Isola del Gran Sasso (ore 17, PalaIsola – Terminal) e domenica 7 dicembre a Mosciano Sant’Angelo (ore 17, Sala Consiliare) si terrà l’incontro con Andrea Satta, autore di “Ci sarà una volta. Favole e mamme in ambulatorio”. Andrea Satta è scrittore, giornalista, musicista (è la voce del gruppo Têtes de Bois) e pediatra. Un giorno la mamma di uno dei suoi pazienti – una mamma straniera, che vive nella multietnica periferia romana in cui il medico lavora – gli disse di non avere amici nel suo quartiere. L’unico posto in cui poter fare due chiacchiere con le altre mamme era proprio l’ambulatorio pediatrico. Fu così che il dottore ebbe un’idea straordinaria: una volta al mese le mamme, con i loro bambini, si incontrano nel suo ambulatorio per raccontarsi le favole della propria infanzia. Attraverso le favole, fanno amicizia.
«Il vino era il sogno di mio padre, io l’ho realizzato»
«Rigeneravo ganasce usate che poi vendevo alle officine meccaniche», racconta Nicola Di Sipio nella pace della sua tenuta, un’oasi di verde poco sotto Ripa Teatina, tra Chieti e Pescara. Da qui si vede anche il mare, una bellezza. Il futuro imprenditore parla di quando aveva 29 anni, un diploma di perito tecnico industriale in tasca e tanta determinazione. Cercava un lavoro, il “suo” lavoro. Non immaginava, Nicola, figlio di un mezzadro, dove sarebbe arrivato. E soprattutto che, a metà del percorso, i successi imprenditoriali gli avrebbero consentito di realizzare anche i sogni del padre: acquistare la tenuta dove lavoravano insieme e farne un gioiellino capace di produrre e vendere vini di qualità anche all’estero.