Tangenti per «il Vate». Arrestato assessore Pdl
Quattro giorni fa, ironia della sorte, aveva partecipato alla presentazione della prima carta dei servizi sanitari per detenuti realizzata dalla Asl di Chieti. Questa mattina, all’alba, è stato lui stesso oggetto di una misura cautelare. Luigi De Fanis, 53 anni, assessore regionale alla Cultura, e la sua segretaria particolare, Lucia Zingariello, 34, sono stati posti agli arresti domiciliari nel corso di una operazione scattata alle prime luci del giorno e denominata «Il Vate». Ad attuarla gli uomini del corpo forestale dello Stato di Pescara, L’Aquila e Chieti, su disposizione del gip del Tribunale di Pescara Mariacarla Sacco. I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato. Il provvedimento è stato richiesto dal sostituto procuratore di Pescara, Giuseppe Bellelli, già protagonista del processo «Sanitopoli» che ha in seguito portato alla condanna dell’ex governatore abruzzese Ottaviano Del Turco a nove anni e sei mesi.
Oltre ai due provvedimenti di restrizione, sono stati attuati due obblighi di dimora per Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione culturale di Sulmona-Castel di Sangro, e un imprenditore di Vasto.
L’indagine, coordinata dal procuratore capo di Pescara Federico De Siervo oltre che dal sostituto procuratore Bellelli, riguarda le modalità di erogazione di contributi in base alla legge regionale 43/73 (la normativa su organizzazione e finanziamento di convegni e altre manifestazioni culturali) e, in particolare, l’erogazione di fondi per gli eventi celebrativi del 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio (da qui il nome dell’operazione). Il tutto ha preso il via dalla denuncia di un imprenditore, il quale ha deciso di rivolgersi al corpo forestale dello Stato in seguito alle presunte continue richieste di denaro ricevute da parte dell’assessore De Fanis in cambio di fondi per l’organizzazione degli eventi celebrativi.
Nel corso delle attività, sono emerse anche ipotesi di peculato d’uso di beni e risorse della Regione Abruzzo per interessi privati. L’assessore, secondo l’accusa, avrebbe usato in più occasioni come un «bancomat» i fondi regionali destinati alla cultura, peraltro già molto scarsi.
Cinquanta gli uomini del corpo forestale dello Stato impegnati nelle perquisizioni domiciliari nelle sedi della Regione Abruzzo di L’Aquila e di Pescara e presso l’Agenzia Regionale per la Promozione Culturale di Sulmona. Perquisizioni anche a Guardiagrele, Paglieta, Montazzoli e Vasto.
Stupore e sconcerto in seno alla stessa giunta regionale di centrodestra guidata dal presidente Gianni Chiodi. Un medico impegnato nel sociale e con la passione per la politica, una persona mite e tranquilla. Segnato peraltro dalla morte del figlio, avvenuta cinque anni fa in seguito a un incidente stradale. Così viene descritto De Fanis, originario di Fara San Martino (Chieti) e residente a Montazzoli dove il papà Orazio era medico condotto.
È specializzato in Ortopedia e dal 1993 è aiuto ortopedico all’ospedale di Atessa. Ha iniziato l’attività politica nella Democrazia Cristiana, nel 2001 è passato in Alleanza Nazionale, partito del quale è stato membro del direttivo provinciale, e quindi nel Pdl. È stato sindaco di Montazzoli dal 1990 al 1995 e assessore della Comunità Montana Alto Vastese dal 1995 al 2000. Nel 2007, dopo essere stato eletto consigliere comunale di Atessa, è stato nominato assessore dal sindaco Nicola Cicchitti (Udc). È stato eletto consigliere regionale nel dicembre 2009 con 5.746 preferenze (in provincia di Chieti il secondo più votato) mentre le deleghe da assessore gli sono state affidate a gennaio del 2011 e riguardano Beni culturali, Politiche culturali, editoriali e dello spettacolo, Sanità veterinaria e sicurezza alimentare, Prevenzione collettiva. De Fanis è sposato ed ha una figlia. È volontario della protezione civile e, dopo la morte del figlio Orazio, avvenuta a novembre del 2007, collabora con l’Associazione vittime della strada.
Nicola Catenaro
Da Corriere.it del 12 novembre 2013
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