Torresini, il chirurgo che cambia la pelle
Primi in Abruzzo a usare lembi di pelle artificiale, importanti nella cura dei tumori della pelle o nella ricostruzione di tessuto nelle ferite. La nuova tecnica viene applicata nel laboratorio di chirurgia plastica ricostruttiva inaugurato una decina di mesi fa al Mazzini.
Il laboratorio è inserito nella Chirurgia generale diretta da Riccardo Lucantoni. «Stiamo parlando», spiega il responsabile, Guido Torresini, «del derma rigenerativo artificiale. E’ un particolare materiale utile nella ricostruzione, soprattutto in presenza di tumori della pelle o di grosse perdite di pelle, ad esempio per traumi. Questa metodica si può applicare anche sulle piaghe da decubito, cioè le ulcere che non si chiudono mai».
L’operazione di ricostruzione avviene in due tempi. In caso di tumore della pelle, ad esempio, prima si toglie il tumore stesso e poi si applica il lembo di derma artificiale, spesso in anestesia locale. «Si applica il derma artificiale», conferma il medico, «che viene lasciato in sede per tre settimane. Questo materiale, in sostanza, fa da supporto alla ricrescita del derma. Nella seconda fase si fa un innesto di cute sottile, prelevata di solito dalla coscia dello stesso paziente. Il derma artificiale è una struttura fatta di materiale biocompatibile che fa da soppalco, da scaffalatura al derma, che va a coprire la perdita di sostanza».
Il vantaggio è che non si devono fare interventi più complessi, come gli “innesti liberi a distanza” che comportano grossi rischi e che vanno fatti in anestesia generale. Negli interventi tradizionali i tessuti si prelevano dal paziente e prevedono attività complesse come la ricostruzione anche dei vasi sanguigni. Altro aspetto positivo riguarda i tempi: in un mese il tessuto si ricostituisce completamente. «E poi di solito si fanno in day surgery: il paziente arriva in ospedale la mattina e se ne va a casa la sera», aggiunte Torresini. L’ambulatorio lavora in stretta collaborazione con altre strutture, ad esempio la Neurochirurgia diretta da Danilo Lucantoni o il centro di senologia diretto da Maurizio Brucchi.
«Siamo intervenuti», racconta Torresini, «su due di grossi tumori del cuoio capelluto, su un paziente della Vibrata e uno di Giulianova. Uno era già stato operato 4-5 volte in altri luoghi, con recidive multiple. Un altro caso trattato riguarda un grosso tumore del dorso della mano di una signora di Atri: in un mese ha risolto il problema. Abbiamo risolto casi di ulcere che non si chiudevano, di origine vascolare, alle gambe». E in Abruzzo l’ambulatorio teramano, primo a usare questa metodica, è diventato un punto di riferimento. «La tecnica si è rivelata affidabile e utile. A ottobre presenterò i casi teramani a un congresso europeo in Francia». Peraltro il materiale non è molto costoso.
Ovviamente questa è solo parte dell’attività dell’ambulatorio di chirurgia plastica ricostruttiva. «Con Maurizio Brucchi pratichiamo interventi di chirurgia mammaria ricostruttiva post oncologioca con metodiche all’avanguardia: siamo i soli in Abruzzo a fare un certo tipo di interventi. A breve faremo un trapianto di grasso per la ricostruzione della mammella. A questo si sommano rimodellamenti corporei in pazienti ex obesi e la chirurgia oncoplastica del viso». Insomma, tante attività e tutte molto richieste, tanto da far auspicare che il semplice ambulatorio possa diventare presto reparto.
Antonella Formisani
(Da “Il Centro”, lunedì 7 marzo 2011)